La morte in Congo di Luca, Vittorio e Mustapha

Un ricordo dell’Ambasciatore italiano della Responsabile Adozioni NOVA Silvana Bistondi

Kinshasa è la capitale della Repubblica Democratica del Congo e conta più di 8 milioni di abitanti dei quali la maggior parte vive in condizione di degrado. Come in ogni altra metropoli dove le persone si sono ammassate fuggendo dalla miseria, le tradizioni ed i valori della cultura locale scemano lasciando posto alla disgregazione e alla disperazione.
La povertà, la guerra, la disintegrazione del nucleo famigliare costringono 14.000 bambini e giovani a scegliere come nuova casa la strada che paradossalmente svolge una funzione di protezione e d’integrazione sociale. Una vita caratterizzata dall’insicurezza, dalla violenza, dallo sfruttamento, da abusi di ogni genere da parte di coetanei e dagli adulti a volte dagli stessi poliziotti. Tutti questi bambini sono accomunati da uno stesso identico destino di indifferenza: lo Stato e le sue articolazioni non dispongono di alcuno strumento per la loro cura e tutela e per il loro reinserimento sociale, che sono esclusivamente affidati a soggetti privati che diversamente motivati fondano degli Istituti dove i bambini comunque vivono in situazioni precarie, ma almeno vedono soddisfatti i loro bisogni primari : una ciotola di manioca e un posto in cui dormire , anche se molte volte questo posto è per terra.

Luca Attanasio viveva qui nominato Ambasciatore italiano a Kinshasa nel 2017

Era uno dei più giovani Ambasciatori italiani. Aveva solo 43 anni, persona attenta attiva direttamente impegnato nella promozione di azioni umanitarie, secondo quel metodo sotto-traccia che privilegia la concretezza dell’aiuto all’enfasi della parola e della loro risonanza. Ci viveva con la sua famiglia la giovane moglie Zakya e tre figliolette piccine, era consapevole che fosse un luogo pericoloso ma sapeva che la sua presenza faceva la differenza e svolgeva il suo lavoro con entusiasmo e passione senza alcuna formalità. Era Presidente onorario dell’Associazione Mama Sofia fondata dalla moglie che aiuta centinaia di bambini e donne che hanno subito violenze, vessazioni e abusi.
Lunedi 22 febbraio l’Ambasciatore si trovava per una missione umanitaria nella regione del Nord Kivu assieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo, e sono stati uccisi in situazione ancora da chiarire da milizie armate che probabilmente cercavano denaro per comprare armi nuove e potenti. Da decenni questi luoghi dei grandi laghi nel nord est del Congo sono noti per le violenze infinite che alcune bande armate infliggono senza tregua alla popolazione civile e ai rappresentanti delle Istituzioni.
Il Kivu è una delle regioni più ricche al mondo sono terre molto fertili e vi sono miniere a cielo aperto con giacimenti di oro, diamanti , cobalto e soprattutto il coltan materiale usato per costruire i cellulari, i tablet, le batterie ed è diventata zona di rapina, zona di saccheggio, zona di insicurezza ad opera di soggetti ben più potenti di qualche banda armata ma di queste si servono per mantenere altissimo un livello di instabilità complessiva in quei territori affinché possano portare a termine i loro affari e fare avere a noi a costi irrisori i cellullari di ultima generazione!
Nella Repubblica Democratica del Congo è avvenuto l’olocausto africano un conflitto internazionale che ha coinvolto oltre al Congo, il Ruanda e l’Uganda, dove si sono perpetrati crimini e massacri . Il conflitto più sanguinoso dopo la seconda guerra mondiale che da più di 20 anni dilania l’Africa provocando più di 10 milioni di vittime, tutto ciò avviene nonostante la presenza di ventimila caschi blue delle Nazioni Unite nell’indifferenza più totale della
stampa mondiale.

Questa volontà politica di non voler cercare la verità porta all’ impunità totale dei colpevoli e alla reiterazione dei crimini.

E’ necessario accendere i riflettori su questi crimini e lavorare per fare giustizia e portare finalmente la pace in queste terre. Luca Attanasio ha sicuramente portato con la sua azione messaggi di pace, la sua missione non si fermava alle porte della sede diplomatica, usciva dalla bolla della diplomazia per andare ad incontrare l’umanità in difficoltà, per capire la realtà del Paese in cui viveva e per mettersi al servizio degli ultimi. Fare l’Ambasciatore per lui era una missione si sentiva in dovere morale di dare l’esempio, se tante famiglie vivono in Congo con i loro bambini perché non possiamo farlo noi, dicevano Luca e Zakya. Attanasio aveva ricevuto da poco il Premio internazionale Nassirya proprio per il suo impegno per la Pace. In Congo tutte quelle cose che noi nel mondo occidentale diamo per scontate non lo sono affatto: girare un rubinetto ed avere l’acqua, pigiare un interruttore ed avere la luce, avere cibo a volontà e medicine per curarsi.

Ma la cosa che mi ha colpito maggiormente nei miei viaggi in quei luoghi è che la vita e la morte viaggiano paralleli.

I bambini muoiono per una febbre improvvisa per diarrea per la malaria, malattie che con un farmaco si sarebbero
potute curare nella nostra Europa e il covid 19 non è certo l’unica sfida da combattere! Luca Attanasio era molto sensibile ai bisogni dei bambini congolesi e stava lavorando e aiutando il NOVA e le altre associazioni italiane per rendere possibile l’adozione internazionale in questo Paese per ridare un’opportunità di avere una famiglia a quei bimbi che altrimenti sono costretti a vivere per strada alla mercé dei malintenzionati.
Tutto questo lavoro prezioso sicuramente rimarrà e NOVA non vede altro modo per tenere vivo il suo ricordo che portare avanti i progetti di cooperazione e sviluppo per cercare di migliorare in modo concreto la vita di queste popolazioni che vivono in Paese ricchissimo in un mare di povertà.
Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo rimarranno nei nostri cuori proprio per il loro senso delle Istituzioni, disposti a sacrificare la loro vita per gli altri. Molti di noi hanno perso fiducia nei politici italiani e questo governo che doveva essere dei migliori forse di migliori non ne ha molti. Luca e Vittorio erano sicuramente rappresentanti delle Istituzioni italiane, i politici che ci piacciono, i migliori sul campo in quei luoghi dove nessuno ci vuole andare, dove giorno dopo giorno in silenzio hanno portato avanti progetti di pace e tessuto per dare dignità a quella gente dimenticata da tutti!

Silvana Bistondi
Responsabile Adozioni
Associazione NOVA ODV