Legambiente risponde a Coldiretti sulle preoccupazioni sul parco dei cinque laghi

Legambiente Dora Baltea replica alle preoccupazioni espresse da Coldiretti sul parco dei cinque laghi di Ivrea con una lettera al vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso e a Gabriele Bovo della Città Metropolitana di Torino.

Le preoccupazioni in merito all’istituzione del Parco dei cinque laghi espressa dalla Coldiretti locale e di Torino sono del tutto infondate: in primo luogo non si comprendono quali siano i vincoli che l’istituzione del Parco comporterebbe per le attività agricole, in secondo luogo non è chiaro perchè non abbiano espresso un loro giudizio durante la lunga, lunghissima fase di dibattito che ha accompagnato la proposta di Parco.

Da uno sguardo alla mappa del costituendo Parco, emerge a vista il fatto che al suo interno siano ben pochi i terreni agricoli; inoltre leggendo attentamente il dossier risulta chiaro il Parco ricopre l’area dell’attuale ZSC (Zona Speciale di Conservazione) e ne erediterebbe i vincoli oggi esistenti senza aggiungerne.

Alcune aziende agricole da noi interpellate hanno espresso la convinzione che la costituzione del Parco rappresenterebbe un’opportunità importante perchè renderebbero più visibili i prodotti del territorio e evidenzierebbe il contributo che le attività agricole danno alla cura e al mantenimento del paesaggio.

Non vorremmo che alla base delle perplessità ci fosse la competenza faunistica, visto che questa sarebbe in capo al futuro Ente Parco. Anche perché poco cambierebbe visto che l’area già oggi è considerata oasi faunistica e quindi la caccia è vietata, salvo abbattimenti mirati.

L’istituzione del Parco, che arriva con molti decenni di ritardo, è un passaggio indispensabile per intervenire, con nuove risorse, a tutela di un patrimonio naturalistico di grande rilievo. Patrimonio che in questi ultimi anni ha subito un aumento della pressione antropica (Lago Sirio, Lago Pistono, Terre Ballerine) che va gestita; ricordiamo che finalmente è attivato il progetto di rigenerazione del Lago Sirio per rimuovere dai fondali la presenza delle sostanze (fosfati e nitrati) che accelerano lo sviluppo delle alghe e l’atrofizzazione del lago. Attività che andrebbe estesa anche al lago San Michele come da tempo chiediamo. per non parlare della necessità di completare l’allacciamento alle fognature delle abitazioni presenti a ridosso del lago San Miche e Sirio.

Più in generale l’area dei cinque laghi è parte integrante di un ecosistema, quello dell’anfiteatro morenico che è ricco di potenzialità (attività all’aria aperta, contenitore di biodiversità e di storia, attrattore turistico) ma anche di fragilità: al rischio idrogeologico innanzi tutto.

Pensiamo che la Coldiretti di cui è noto lo sforzo a sostegno di un’agricoltura attenta alla tutela della salute e dell’ambiente non abbia nulla da temere dall’istituzione del Parco dei cinque laghi, anzi potrebbe dare un contributo importante.

Ivrea 15/02/2022

Il Direttivo Legambiente Dora Baltea