Lettera aperta al Comune d’Ivrea dell’associazione Disleporedia sull’Asilo Nido

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta al Comune d’Ivrea da parte di Franco Giorgio, Presidente dell’Associazione di Volontariato DISLEPOREDIA, in merito alla questione dell’Asilo Nido comunale

In qualità di Presidente dell’Associazione di Volontariato DISLEPOREDIA che si occupa da anni sul territorio di supporto alle famiglie nel campo dei Disturbi Specifici di Apprendimento e a fronte di quanto si apprende dagli organi di stampa locale riguardo il Servizio di Asilo Nido, mi permetto sottolineare quanto segue.

Il servizio di Asilo Nido non può e non deve essere considerato alla stregua di un servizio di Babysitter – su servizi di questa importanza una amministrazione non può permettersi di fare cassa o di badare al risparmio sui costi.
Ivrea è sempre stata fiore all’occhiello in tale servizio con massima attenzione a favorirne la fruizione alle famiglie anche le più disagiate. E’ dato di fatto di quanto sia importante l´investimento educativo nei primi anni di vita, come ha dimostrato il premio Nobel per l´economia James Hackman, che ha evidenziato quanto i benefici dell´investimento in capitale umano diminuiscano con il crescere dell´età.

Insomma l´asilo nido va considerato come primo luogo dell´apprendimento. La ricerca, dal titolo “Esiti scolastici e comportamentali, famiglia e servizi per l´infanzia”, condotta anche in collaborazione con la New York University e il Collegio “Carlo Alberto” di Torino, ci spiegano come il nido sia luogo fondamentale per i bambini, oltre che salvagente per le famiglie. Entrando nel dettaglio, i test Invalsi dimostrano che gli alunni che hanno frequentato il nido hanno punteggi più alti di un punto e mezzo in italiano e di mezzo punto in matematica, percentuale che cresce per i bambini che vengono da famiglie immigrate e ancor più se la mamma lavora. Sembra un paradosso ma è così perché se da un lato l´assenza della madre è un fattore negativo sul rendimento scolastico dei figli, questo viene compensato dalla frequentazione di un buon nido.
Fino al terzo anno di vita il bambino apprende sostanzialmente attraverso lo sviluppo sensoriale. Sono esperienze molto semplici, ma importantissime: toccare, udire i suoni, guardare, muoversi, scoprire, mettere in bocca, tutte esperienze che in un nido possono essere fatte con la massima libertà.

Gli asili nido costituiscono la prima fase educativa extrafamiliare dell’infanzia che forniscono un servizio didattico e sociale importantissimo per lo sviluppo armonico del bambino. E’ importante proteggere queste strutture, poichè rappresentano delle risorse da potenziare e non certo da indebolire.

Questo servizio non è, come pare di capire voi intendiate, un servizio di accudimento e pertanto meno importante e vincolante di una scuola materna, non riconoscendo con questa posizione che il nido, con il decreto attuativo della buona scuola viene incluso nel ciclo integrato dell’istruzione/educazione.

Si legge sui media locali che stiate valutando un taglio sulle sezioni e una rivisitazione delle fasce riferite alle rette. Si legge che andreste a penalizzare le famiglie disoccupate a favore degli occupati è questa una lettura errata del bisogno!!
Chiediamo per tanto di fare una seria riflessione prima di apportare modifiche che potrebbe inficiare su un servizio che fino ad oggi nella nostra Città si può considerare efficiente e rispondente ai bisogni delle famiglie.

Giorgio Franco
Presidente DISLEPOREDIA Associazione di Volontariato