Lettera aperta del personale docente e ATA del liceo Gramsci di Ivrea

Per contribuire al dibattito pubblico sul DL 36, si condivide il documento elaborato dall’assemblea sindacale del personale docente e ATA del Liceo Gramsci di Ivrea (To).

All’attenzione di Ministro dell’Istruzione
Ufficio Scolastico Regionale Piemonte Dirigente Scolastico

Con la pubblicazione del Decreto Legge n. 36 in Gazzetta Ufficiale del 1° maggio, il Governo interviene pesantemente su molti aspetti della vita della scuola che, da autentica risorsa per il Paese, torna ed essere terreno di tagli di spesa e di scontro politico-ideologico. I documenti di programmazione economica pluriennale non prevedono investimenti, ma tagli che puntualmente il sistema subisce da decenni.

Si tratta di un’ipotesi elaborata fuori da ogni sede di confronto, divisiva della categoria e come tale del tutto inaccettabile.
Ancora una volta si decidono questioni di grande rilievo per il sistema scolastico attraverso atti unilaterali, addirittura con Decreto legge, sfuggendo da ogni confronto con il mondo della scuola, in un momento dell’anno particolarmente critico, a ridosso del termine delle attività didattiche, con i docenti impegnati negli adempimenti di fine anno e negli esami. Evidentemente in questa fase manca del tutto al Governo e alla “politica” la consapevolezza che la partecipazione al cambiamento contribuisce, accrescendone la qualità e il valore, ai processi di innovazione.

Il personale della scuola, durante l’emergenza dovuta alla pandemia, ha dimostrato flessibilità e disponibilità a riorganizzare il proprio lavoro e la didattica in tempi brevissimi e in forme creative, imparando ad utilizzare nuovi strumenti e strategie, assumendo su di sé un carico di lavoro eccezionale per far fronte alla situazione e permettere agli studenti di continuare a fare lezione.
Negli ultimi mesi, a fronte della nuova emergenza dei profughi dall’Ucraina (tra cui molti minori non accompagnati), la scuola si sta confermando uno dei più efficaci strumenti di integrazione, attraverso atti di concreta e solidale accoglienza, nell’ottica di una vera cultura di pace. Anche per questi motivi la scuola avrebbe meritato un trattamento diverso.

La scelta di intervenire per decreto, in aperta violazione delle disposizioni di legge, rappresenta un’autentica invasione di campo e genera inevitabilmente tensioni e conflitti che si riflettono negativamente

sull’andamento delle attività didattiche e in generale del servizio scolastico.

Tutto ciò in presenza di un’annosa e irrisolta questione retributiva che riguarda tutto il personale della scuola. Il Governo sottrae le risorse aggiuntive inserite in legge di Bilancio per il rinnovo del contratto destinandole a modalità di formazione incentivata, decise unilateralmente, con evidente riduzione delle risorse destinate a rivalutare nel loro complesso le retribuzioni di tutti e con l’ipoteca di tagliare l’organico nei prossimi anni.

Nel frattempo non si affronta il tema del precariato, anzi il sistema di reclutamento delineato, ulteriormente appesantito nei tempi e nei requisiti, appare oltremodo punitivo e non in grado di risolvere la piaga del lavoro precario.

Pertanto, l’assemblea sindacale del personale docente e ATA del Liceo Gramsci di Ivrea

CONDIVIDE E FA PROPRIE LE SEGUENTI RICHIESTE:

  • lo stralcio dal decreto di tutte le materie di natura contrattuale
  • la restituzione della formazione di tutto il personale della scuola (docente e ATA) alla sfera di competenza dell’autonomia scolastica e del collegio docenti, con stanziamento di risorse dedicate
  • l’eliminazione degli eccessi di burocrazia nel lavoro dei docenti e degli ATA
  • l’attuazione degli impegni sulla riduzione del numero di alunni per classe
  • l’istituzione di modalità specifiche di reclutamento e di stabilizzazione sui posti storicamente consolidati in organico di fatto, che superino il precariato esistente, sia nel personale docente sia nel personale ATA
  • l’istituzione di modalità strutturate e qualificate di accesso al ruolo e ai percorsi di abilitazione
  • il recupero dell’anno 2013 ai fini della progressione stipendiale
  • la rivalutazione nel nuovo contratto delle retribuzioni di tutti i profili professionali del personale scolastico, tramite stanziamento di risorse adeguate.

24 maggio 2022

seguono sessanta firme