L’ex assessore Vino sulle tariffe del Nido Comunale

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che lo scorso 6 febbraio l’ex assessore Vino ha inoltrato al sindaco Sertoli

Gent.mo signor Sindaco,
ti invio questa lettera aperta per sottoporti una questione che, pur riguardando direttamente solo poche decine di cittadini di Ivrea, riveste però a mio parere una rilevante importanza nel definire il profilo complessivo della tua amministrazione. E poiché ti so sensibile ai temi della giustizia sociale, voglio credere che queste righe non siano inutili.

Mi riferisco al servizio del Nido Comunale. Il punto è che la settimana scorsa, nel corso di un incontro con una commissione di genitori, l’amministrazione ha annunciato l’intenzione di aumentare, in maniera significativa, le tariffe delle fasce più basse, e diminuire le tariffe delle fasce più alte; operazione giustificata a partire dall’elevato costo del servizio per le casse comunali.

Il sistema di tariffe oggi praticato prevede uno spettro molto ampio di tariffe, fissate in relazione all’ISEE della famiglia: si va da un minimo di 15 euro al mese per le famiglie con ISEE pari a 0 fino a 480 euro per le famiglie con ISEE superiore a 30.000 euro. Tali tariffe sono invariate dal settembre 2014, quando, in una situazione particolarmente difficile per il bilancio comunale, vennero lievemente aumentate, eliminando tra l’altro l’esenzione totale che fino ad allora era stata prevista. Se le tariffe più alte sono sostanzialmente allineate a quelle di mercato, le più basse comportano invece un costo quasi simbolico per le famiglie con determinate condizioni di reddito, mettendo il costo del servizio in buona parte a carico del bilancio comunale.

Questo per un motivo molto semplice. Il Nido è a tutti gli effetti un servizio educativo, non meramente di “custodia” dei bambini, soprattutto quando è un servizio di qualità come quello del Comune di Ivrea. Numerosi studi scientifici dimostrano come la frequenza di un Nido di buon livello sia un elemento importante nel determinare il successo scolastico dei bambini negli anni successivi – ovviamente se accompagnato dalla frequenza di scuole materne e poi elementari ugualmente di buon livello.

La possibilità di frequentare un buon Nido è un elemento cruciale per iniziare a costruire percorsi positivi per i nostri bambini. Consentire a tutti le famiglie che lo vogliano di far frequentare il servizio del Nido ai loro figli, è così un momento fondamentale per costruire condizioni di uguaglianza nelle opportunità per i nostri bambini, quale che sia la loro origine sociale.

Al contrario, aumentare le tariffe per le fasce più disagiate – con effetti sul bilancio comunale che, in ogni caso non possono che essere complessivamente modesti – rendendogli di fatto impossibile utilizzare il servizio, significa congelare le differenze di opportunità tra i nostri bambini e proiettarle in maniera irrevocabile nel futuro.

E’ per questo che il costo pubblico del servizio del Nido è significativo: è il costo di mettere tutti i bambini nelle medesime condizioni per affrontare il loro futuro, è il costo di lottare contro la “povertà educativa” che tanto pesa sul futuro dei bambini.

Voglio sperare che le scelte di bilancio che state maturando, confermeranno l’attenzione che la Città ha sempre avuto per l’uguaglianza sostanziale dei suoi cittadini, seguendo, come nella nostra tradizione, il dettato dell’articolo 3 della Costituzione.

Augusto Vino
già assessore ai Sistemi Educativi, Formazione, Politiche Sociali