L’opposizione che non c’è

Intervento a proposito della situazione nel Consiglio Comunale di Ivrea e sulla necessità di costruzione di un’opposizione che parta dalla realtà sociale

Non è stata un’infatuazione estiva quella di Comotto per l’amministrazione Sertoli, perché è arrivato l’autunno e la relazione sembra consolidarsi sempre più. Dopo discussioni di interpellanze che, in un clima surreale, diventano occasioni di scambio di ringraziamenti e complimenti, la maggioranza vota quanto propone il consigliere “d’opposizione” e lo stesso consigliere vota a favore delle variazioni di bilancio fatte all’ultimo momento dall’amministrazione. Consiglieri di maggioranza dichiarano che non voteranno un emendamento del PD e, pur avendolo personalmente modificato, anche Comotto non lo vota (insieme a Fresc). La maggioranza nomina la capolista (non eletta) di Viviamo Ivrea nel CdA della Fondazione Guelpa e il consigliere Comotto l’opposizione la fa alla candidata del PD per la rappresentanza della minoranza comunale nel Comitato di Presidenza del Consorzio In.Re.Te. (proponendo al suo posto il consigliere Fresc e ricevendo ovviamente tutti i voti della maggioranza alla sua proposta).

Meno sfacciato, ma non sostanzialmente dissimile in questi primi mesi di amministrazione Sertoli, l’atteggiamento del consigliere 5 Stelle Fresc che, almeno (“per prudenza, nonostante le valutazioni prevalentemente positive”) sulla variazione di bilancio si astiene.

Nulla da dire da parte di Comotto (peraltro uscito prima che terminasse l’esposizione) e Fresc neppure sulla “Presentazione linee programmatiche di mandato per gli anni 2018-2023” fatta dall’assessora Piccoli. Neppure una notazione sulla genericità delle “linee programmatiche” esposte a tarda ora che non sono altro che una elencazione (inevitabilmente “arricchita” da slide) di titoli di un qualsiasi programma elettorale comunale, senza una seppur minima indicazione di scelte, di punti qualificanti o almeno prioritari. Neppure un cenno al fatto che tali “linee programmatiche” siano state esposte dall’assessora al bilancio invece che dal Sindaco.

Su questo giornale, riferendo del consiglio comunale del 15 ottobre scorso, Andrea Bertolino scrive di “due opposizioni nel Consiglio Comunale d’Ivrea”, ma sarebbe più corretto parlare di assenza di opposizione. Perché di opposizione da parte di Comotto e Fresc non si può, almeno finora, certamente parlare. Ed è vero che il gruppo di minoranza piu consistente (quello del PD con 4 consiglieri, due dei quali con ruoli importanti nella precedente maggioranza di Della Pepa) una qualche opposizione nel Consiglio Comunale la fa, ma è un’opposizione “zoppa”. Non solo e non tanto per lo stato confusionale nel quale il partito (sia a livello nazionale che locale) continua a navigare, ma per l’evidente difficoltà a mettere in discussione anche politiche e scelte delle amministrazioni precedenti e, in particolare, dell’ultima Della Pepa, la vera generatrice del successo della coalizione delle destre a Ivrea e del “coagulo dell’astio” nei confronti di quello che è stato per decenni “il partito della città”.

Ed è forse proprio questo, l’astio nei confronti del PD, a tenere insieme e ad allargare questa maggioranza. Come spiegare altrimenti, se non con una scelta più “sentimentale” che razionale, i comportamenti di Comotto e Fresc che, unici in consiglio ad avere mani libere e ampio spazio per svolgere una forte opposizione e guidarla anche nella città, preferiscono fare i due voti in più a disposizione dell’amministrazione.

Centinaia sono i testi e migliaia i discorsi sul ruolo dell’opposizione in una democrazia e preoccupanti, in sua assenza, gli effetti. Primo fra tutti l’abbassamento del livello del dibattito politico e amministrativo (di cui il consiglio comunale di lunedì 15 ottobre fornisce una rappresentazione eloquente, l’ultima in ordine di tempo) e, a seguire, il minore controllo sull’operato dell’amministrazione e l’allentamento delle condizioni per una partecipazione civile e sociale.

E probabilmente occorrerà partire proprio da qui, dalla realtà sociale, per costruire l’opposizione necessaria a un’amministrazione che, è bene ricordarlo, ha (anche senza l’apporto di Comotto e Fresc) una solida maggioranza di consiglieri grazie a una legge elettorale comunale particolarmente premiante, ma è stata votata da meno di cinquemila (per l’esattezza 4.795) dei quasi ventimila elettori di Ivrea. E se in Consiglio Comunale sta ora contando sul sostegno di tre quarti dei consiglieri, ha ricevuto in realtà il voto da meno di un quarto dei cittadini eporediesi. Non si può certo dire che manchi spazio per un’opposizione.

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