Lunedì di non carnevale

La città si riprende la sua festa

La differenza la fanno pifferi e tamburi (senza divisa d’ordinanza, felpa verde da ”riposo”), e poi la mugnaia col generale e lo stato maggiore in abiti borghesi, e il caso che li ha avvicinati nel primo pomeriggio di una giornata primaverile, e la spontaneità che ha cambiato il senso a un lunedì triste.
E’ strana Ivrea lunedì nell’ora della battaglia sospesa, gruppetti inquieti di aranceri in riposo coatto, turisti spaesati e incuriositi, qualche ubriaco che grida scompostamente a nessuno, forze dell’ordine sparpagliate ovunque, l’aria come sospesa di una città disorientata dove la paura del contagio è proprio lontana (nessuna mascherina, solo un ragazzo africano si sciarpa la bocca), e che in compenso si sente colpita.
Poi, ecco i pifferi. Erano a tavola, racconta una di loro, dopo il pranzo qualcuno ha azzardato: e se andassimo suonando fino in piazza del municipio? Non so nemmeno come mi sia trovata qui, conclude, sorpresa anche lei.
Ma Ivrea è questa: nessuno resiste a una pifferata, figuriamoci gli orfani sottratti alla festa. Così in via Palestro parte un corteo già emozionato che in breve diventa serpentone, poi, inglobata una smagliante mugnaia e un preoccupato generale, il percorso si allunga: su per via della Cattedrale e poi giù fino in piazza di Città, dove la folla diventa massa.
Torna così, anche se per un paio d’ore, lo spirito carnevalesco, la “Generala” dei pifferi e poi la canzone del carnevale cantata a squarciagola, abbracci e applausi e un senso di stupore che restituisce un po’ di maltolto: agli aranceri, alcuni dei quali gridano alla folla “vi abbiamo regalato un carnevale vero”, alla radiosa Violetta, che torna a sorridere, agli Eporediesi, che stavano girando a vuoto in un pomeriggio stupido.
Impossibile ripetere l’evento il giorno dopo: le autorità sono allertate, il sindaco maldestro redarguito (perché poi non si è chiuso in bagno invece di strafare partecipando a un gioco decisamente proibito?), assenti pifferi e tamburi e personaggi storici.
Qualcuno ci prova, qualche urlo, un brindisi e una cantata qua e là.
Ma no, la festa è finita.
E’ durata due giorni.
is

Su youtube il video del “lunedì di non carnevale” https://youtu.be/Htc95nQnNFw