Migranti e territorio – “Dateci la parola!”

Una proposta di “baratto” culturale alla città, mentre l’Osservatorio Migranti propone alla Città Metropolitana di farsi promotrice di un’opera di valorizzazione del capitale umano rappresentato dai migranti e i Comuni dell’area del CISSAC di Caluso si mettono insieme per gestire l’accoglienza

 

migranti_parola2E’ una proposta inusuale (e già solo per questo interessante) quella avanzata da un gruppo di migranti che, con alcuni flash mob nel corso del festival di lettura “La Grande Invasione”, hanno promosso un “Volontariato light”.
Di cosa si tratta? Lo spiegano il volantino e i cartelli nei quali chiedono “NO money, solo cultura”, cioè: “Partner di conversazione, un tempo lungo quanto volete per una chiacchierata in italiano ai giardini al bar o dove vi pare, con uno di noi. Prescritto il dovere di correggere gli errori”. Ed anche “Conduttori di gruppi di lettura, piccoli gruppi in cui il conduttore addestra alla comprensione del testo” e “Insegnamento della lingua italiana”. La richiesta si completa con la proposta di un “baratto”: quello di un’ora di italiano con un’ora di francese o inglese e due indirizzi mail a cui rivolgersi: [email protected] o [email protected]
Si tratta, in sostanza, di una proposta di volontariato «interattivo, generoso di idee e di passione civile, una specie di servizio civile che profili il volontario come “architetto sociale”. Perché – dice Griesi dell’Osservatorio Migranti di Ivrea – dobbiamo costruire società inclusive e perciò abbiamo bisogno di molta comunicazione». Nell’immediato, nei mesi estivi, sospese le attività didattiche, diventa ancora più necessario trovare il modo di fornire competenze linguistiche a persone che necessitano prima di tutto di autonomia linguistica per orientarsi e rapportarsi con il mondo in cui si trovano a vivere.

L’OSSERVATORIO MIGRANTI SCRIVE ALLA CITTÀ METROPOLITANA

L’iniziativa dell’Osservatorio migranti, dopo la lettera inviata ai sindaci del Canavese, si rivolge ora in modo diretto e specifico [con una lettera che riportiamo in queste pagine ndr], al Vice Sindaco della Città Metropolitana di Torino, Alberto Avetta (peraltro sindaco di Cossano).
Le “persone e associazioni per la difesa dei diritti e delle potenzialità dei richiedenti asilo e protezione” dell’Osservatorio Migranti, si dicono preoccupate «che il nostro territorio perda una opportunità che non esitiamo a definire fondamentale per il proprio futuro», chiedono un incontro ad Avetta perché ritengono che «la Città Metropolitana possa essere l’istituzione che stimoli, raccolga e promuova disponibilità» per far sì che «questo territorio possa, anzi debba, candidarsi a un forte ruolo nell’accrescimento del capitale umano dei migranti».
Intanto una risposta positiva all’Appello dell’Osservatorio Migranti ai Sindaci del Canavese, arriva dalla presidente, Ellade Peller, del Consorzio per i Servizi Sociali In.Re.Te che, mentre «condivide pienamente l’analisi, le preoccupazioni e le proposte» dell’Osservatorio Migranti e si dichiara «disponibile a partecipare attivamente alla Conferenza sui temi della protezione e dell’asilo», informa di aver invitato la Regione Piemonte ad assumere «un ruolo di intermediazione con le Prefetture e di coordinamento per l’acquisizione di risorse europee finalizzate» a un’accoglienza adeguata e sostenibile per i territori.migranti_parola

I COMUNI DELL’AREA CISSAC DI CALUSO INSIEME PER LA GESTIONE DELL’ACCOGLIENZA

Su questo fronte, quello della gestione dei profughi, si sono mossi anche i Comuni dell’area del Consorzio per i servizi sociali Cissac di Caluso (del quale fanno parte, oltre Caluso e Strambino, anche Barone C., Borgomasino, Candia C., Cuceglio, Maglione, Mazzè, Mercenasco, Montalenghe, Orio C., Perosa C., Romano C., San Giorgio C., San Giusto C., San Martino C., Scarmagno, Vestignè, Vialfrè, Villareggia e Vische.) che propongono alla Prefettura di Torino una convenzione per l’accoglienza di 150 persone gestita direttamente dal Consorzio, con l’appalto ad una unica cooperativa fino al 2018 e il controllo diretto del rispetto dei termini del capitolato da parte dei Comuni. Prevedendo anche la destinazione di una piccola somma dell’appalto alle spese per la gestione amministrativa da parte del Consorzio, evitando così di gravare sulle finanze di piccoli e piccolissimi Comuni. Una proposta che vuole evitare che le comunità locali siano tagliate fuori dalle assegnazioni a enti e cooperative che poi si trovano a non dover rispondere a nessuno nel territorio dove operano.
Anche il Comune di Ivrea, già diversi mesi fa, aveva predisposto e concordato con la Prefettura un Protocollo che potesse attribuire al Comune almeno la funzione di controllo sull’operato degli enti/associazioni/cooperative che gestiscono l’accoglienza dei profughi, ma, inviato al ministero dell’interno per un parere, non ha ancora fatto ritorno.

FZ | 08/06/2016