Non è più tempo di rinvii

In tutto il mondo le manifestazioni per l’emergenza climatica

Il primo agosto 2018, anche conosciuto come “Earth Overshoot Day”, il consumo delle risorse disponibili ha ecceduto la capacità della Terra di rigenerare tali risorse durante l’ anno.
L’umanità è ormai in debito ecologico dagli anni ‘70.
Ogni anno consumiamo più di 1,7 “Pianeti Terra” cioè 1,7 volte tanto quello che il nostro pianeta dispone per un anno, consumando molto più velocemente di quanto esso si rigeneri.
Le emissioni eccessive di CO2 (e altri gas serra), dovute soprattutto all’allevamento intensivo, alla deforestazione e al consumo di combustibili fossili (trasporti, riscaldamento domestico, produzione di energia), hanno portato ad un riscaldamento dell’atmosfera terrestre.
La “Conferenza delle Parti” (COP24) di Katowice ha confermato la realtà dei cambiamenti climatici, definendoli come la più grande minaccia per l’umanità.
Il 95% circa della comunità scientifica avvalora la tesi del Surriscaldamento Globale dovuto a cause antropiche, mentre la restante minoranza afferma che questo riscaldamento si stia verificando ma che sia di “origine naturale”, in quanto nella sua lunga storia la Terra ha assistito a periodi oscillatori delle temperature, con picchi di caldo alternati a periodi di glaciazione.
Le concentrazioni di CO2 nell’aria, misurabili in PPM (parti per milione), negli ultimi 400.000 anni non hanno mai superato le 300 PPM, mentre ad oggi il livello raggiunge le 410 PPM, evidenziando così gli innegabili e irreversibili danni causati dall’uomo.
Alcuni di questi sono già visibili e risultano spaventosi.
Essi sono principalmente l’aumento della frequenza e dell’intesità di fenomeni atmosferici catastrofici (cicloni, tornado, alluvioni…), la desertificazione e la siccità prolungata, ancora la fusione delle calotte polari e dei ghiacciai. Questi fenomeni hanno conseguenze disastrose per intere nazioni, in quanto rendono sempre più difficile coltivare in zone aride, aumentando così le carestie, i conflitti e i flussi migratori verso le zone temperate, privano intere regioni delle fonti di acqua potabile, contribuiscono all’innalzamento dei mari provocando erosione delle coste e allagamenti di aree costiere e sono alla base dell’estinzione di molte specie animali.
L’aumento di CO2 nell’atmosfera porta anche a un’ acidificazione degli oceani causando danni irreparabili all’ecosistema marino, con la conseguente perdita di biodiversità. La fusione del permafrost, nel quale sono presenti i famosi gas serra, rischia poi di sprigionare questi ultimi e rilasciare idrocarburi e virus patogeni rimasti fin ad ora nascosti nel ghiaccio, permettendo il conseguente ritorno di malattie del passato.

Se si pensa che questi problemi siano distanti e che non ci tocchino, occorre ricredersi. Nel rapporto ENEA sull’efficienza Energetica (giugno 2018) si dimostra che, se si continuasse con i consumi di risorse e le emissioni attuali, nel 2050 trentasette comuni italiani, dalla Toscana alla Sardegna, fino al Veneto, saranno sommersi. Secondo l’articolo della regione Piemonte a titolo “Gli scenari dei cambiamenti climatici in Piemonte”, negli ultimi 30 anni si è registrato un aumento della temperatura media di 0,7 gradi e ne hanno risentito la stagione estiva ed autunnale.

Le conseguenze del riscaldamento, in Piemonte, sono molteplici:
● le sempre più frequenti ondate di calore: nell’agosto del 2003 abbiamo raggiunto i 40° in alcune aree della città, causando un aumento di decessi del 33%. Altri picchi sono stati raggiunti nelle estati del 2015 e del 2017, con il Po sempre al di sotto della portata media.
● episodi alluvionali sempre più frequenti con forti venti.
● l’aumento della temperatura media primaverile di 2°C entro il 2050.
● cambiamenti a livello di fauna e flora: deperimento di specie vegetali, migrazione di animali, allungamento della permanenza in vita delle zanzare tigre da ottobre a marzo.
● perdita economica, dovuta al danneggiamento dell’agricoltura.

Inoltre, dagli anni Sessanta al 2013 sono scomparsi 20 ghiacciai sulle alpi piemontesi, e il volume totale dei ghiacciai alpini si è quasi dimezzato. Per fare un esempio concreto, se nel 1800 i ghiacciai della Valle d’Aosta ricoprivano il 10% della superficie della regione, oggi tale percentuale è scesa drasticamente al 4% e sul massiccio del Monte Rosa, l’area dove la riduzione è minore, i ghiacciai hanno perso il 37% della superficie, cioè più di un terzo.
Una diretta causa della siccità, sono gli incendi, che, una volta appiccati, sono inarrestabili. Nel 2017 nella Val Susa, a due passi da noi, migliaia di ettari sono bruciati a causa di un incendio che per oltre due settimane ha divampato, distruggendo i boschi che coprono le montagne e sprigionando nell’aria migliaia di molecole di CO2.

Il momento di fare qualcosa è giunto, prima che sia troppo tardi.
Su iniziativa della coraggiosissima attivista svedese sedicenne Greta Thunberg, a seguito del suo toccante discorso alle Nazioni Unite, è nato il movimento Fridays for Future, che si è rapidamente diffuso nelle più importanti città europee, anche a Torino.
Qui, numerosi studenti, universitari e interessati di ogni età si ritrovano (tutti i venerdì in Piazza Castello dalle 15 in avanti) per sensibilizzare sulla tematica e per far capire che, per un possibile futuro, le cose devono cambiare.

Nella speranza che vi rendiate conto della drammaticità della situazione, è con questo documento che chiediamo ad ognuno di voi di unirsi alla causa, provando a partecipare un venerdì, e soprattutto vi invitiamo alla manifestazione del 15 Marzo, global strike in tutto il mondo.

L’appuntamento è fissato per le 09.30 di venerdì 15 marzo in Piazza Arbarello, punto di partenza del corteo che, attraverso le vie del centro e Piazza Palazzo di Città, arriverà in Piazza Castello, dove si terranno vari discorsi con tanti ospiti, si suonerà e si canterà, in contemporanea con le altre città del Pianeta.
(Il percorso è in aggiornamento e potrebbe variare fino a una settimana prima dell’ evento)

Abbiamo bisogno di voi. La Terra ha bisogno di voi.
Vi aspettiamo.

Fridays For Future Torino

Giorgio Brizio, Elisa Ciravegna, Margherita Enrietto, Tommaso Felici, Francesca Minniti, Lorenzo Rubini, Lucrezia Rubini, Matteo Sandrone, Michael Serazzi.

Studenti del…

・ Liceo Alfieri
・ Liceo Cavour
・ Liceo Cattaneo
・ Liceo Copernico
・ Liceo Cottini
・ Liceo d’Azeglio
・ Liceo Darwin
・ Liceo G.F. Porporato
・ Liceo Galfer
・ Liceo Giordano Bruno
・ Liceo Gobetti
・ Liceo Majorana
・ Liceo Norberto Rosa
・ Liceo Regina Margherita
・ Liceo Spinelli
・ I.I.S. Blaise Pascal
・ I.I.S. Natta
・ ITC Sommelier
・ Istituto Dalmasso
・ Istituto Sant’Anna
・ Convitto nazionale “Umberto I”

primi firmatari

・ Legambiente Metropolitano Torino
・ Comitato Torino Respira
・ Rete Universitaria Nazionale
・ greenTo
・ Alberi Urbani
・ Associazione Ecopolis, Nkoni di Torino
・ Togather
・ EBN Italia
・ Lipu Torino
・ Fiab Torino Bici & Dintorni
・ Pro Natura Torino
・ Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Torino
・ Rete Weec Italia
・ ISDE Torino – Medici per l’ambiente
・ Associazione Laqup
・ Associazione Eufemia
・ Decrescita Felice – Circolo di Torino
・ Associazione Vie d’Acqua
・ Ecoborgo Campidoglio
・ Amicinbici Bik&motion
・ WWF Young