Pesciolini d’argento e millepiedi

Rubrica CONTRONATURA di Diego Marra

In tutte le case c’è un pesciolino! Siete perplessi, non possedete un acquario ne la classica boccia in vetro con recluso pesciolino rosso? Se cercate attentamente sono sicuro che almeno un pesciolino lo troverete, un pesciolino d’argento.

Sempre più perplessi, non sapete dove cercarlo? Ebbene, tra i libri. A meno che non siate affetti dall’emergente patologia definita librofobia. Già, non siamo propriamente un popolo di lettori; secondo una statistica ISTAT del 2014 appena il 41% degli italiani legge almeno un libro l’anno e la flessione è continua giacché il dato nel 2013 era del 43%, quasi una famiglia su dieci (il 9,8%,pari a circa 2,5 milioni di famiglie) dichiara di non avere alcun libro in casa. Se fate parte di quest’ultimo segmento lasciate perdere, difficilmente avrete in casa il simpatico pesciolino d’argento. Scopriamo l’arcano. Il pesciolino d’argento non appartiene alla classe dei pesci, ma a quella degli insetti: il suo nome scientifico è Thermobia domestica. Non inorridite! È un piccolo insetto senza ali, lucifugo, può misurare al massimo un centimetro, è del tutto innocuo, non aggredisce gli esseri umani. Però, però … aggredisce i libri. Già, il suo cibo preferito sono le sostanze che contengono amido o polisaccaridi (zuccheri) come la destrina usata negli adesivi, ama quindi colla e derivati, legature dei libri, foto, francobolli, zucchero alimentare e polvere; non disdegna cotone, lino, seta e insetti morti; in caso non trovi altro cibo, il pesciolino d’argento può danneggiare capi in pelle e indumenti in fibra sintetica. Tuttavia, può restare senza cibo per mesi senza soffrirne (per questo è così magro!). Si comprende come possa essere considerato un flagello per le biblioteche insieme, tuttavia, ad altre specie di insetti, circa una settantina, che si avvicinano ai libri non per cultura, ma per nutrirsene provocando danni considerevoli al patrimonio cartaceo.

Predatore implacabile del pesciolino d’argento è un altro abitatore delle nostre case la forbicina (Forficula auricularia) che vi consiglio di non eliminare anche se vi fa schifo. Questi piccoli animali che frequentano le nostre case sono definiti fauna sinantropica (dal Greco syn-, “assieme” e anthropos, “uomo”) e ne abbiamo numerosi esempi. I comuni ragnetti dalle zampe sottili che edificano ragnatele informi negli angoli si chiamano folcidi, il più comune ed evidente (fino a 7 cm con le zampe estese) è detto ragno ballerino (Pholcus phalangoioides) per la singolarità di muoversi in modo ritmico circolare se disturbato.
Gli aracnofobici (lo sono un po’ anch’io) smantellano spietatamente ogni manifestazione ragnesca, ma è un errore. Questi innocui aracnidi possono sopprimere decine di fastidiosi ditteri che svolazzano nelle nostre case: mosche, moscerini e zanzare. Io li preservo e mi danno ampie soddisfazioni rappresentate dalla strage di esoscheletri accumulati alla base della ragnatela.

Ma il top gun dei predatori sinantropici è la scutigera (Scutigera coleoptrata) o centopiedi/millepiedi sebbene di zampe non ne abbia che quindici coppie delicate e lunghissime, ben lontano dal numero decantato nel nome volgare. Vive negli angoli più scuri di casa, ma a volte si fa sorprendere dall’improvvisa accensione di una luce e allora la possiamo vedere correre con sorprendente velocità su pareti, pavimenti e soffitti. Il repellente animaletto (non per me!) è però utilissimo, è un vorace insettivoro che ci libera di molti insetti indesiderati: cimici, pesciolini d’argento, termiti, scarafaggi, ecc. Anche i ragni rientrano nel suo menù. Per noi è inoffensiva, il suo veleno, che usa per uccidere le prede, è molto blando e la scutigera non è aggressiva, di solito fugge; ma se, costretta, dovesse pungervi ne ricavereste un leggero dolore e gonfiore che scompare in poco tempo.

Quindi, non sarebbe preferibile favorire nelle nostre abitazione la presenza di ragni ballerini, forbicine e scutigere anziché utilizzare tossici, anche per noi, insetticidi per debellare le nostre entomo/aracnofobie? Si sproloquia spesso a sproposito sulla sostenibilità ambientale, questa potrebbe essere una piccola azione pratica che tutti possono fare. E poi … sono così carini questi animaletti domestici.

Diego Marra