Presentazione del libro “Una vita in Olivetti”

Sabato 12 maggio, alle ore 21.00, presso la libreria Mondadori d’Ivrea verrà presentato il libro “Una vita in Olivetti” di Nico Osella. Interverranno Andrea Benedino (Assessore alla Cultura d’Ivrea), Bruno Lamborghini (già Amministratore del Gruppo Olivetti) e Laura Salvetti (Fondazione N. Capellaro e Museo Tecnologicamente).
Saranno inoltre presenti Mauro Ballabeni (curatore del sito Olivettiani.org), Enrico Bandiera (responsabile Archivio Storico Olivetti), David Olivetti (Presidente Associazione Spille d’Oro Olivetti), Alberto Pichi (già Resp. Ammin. Personale Gruppo Olivetti) e Luigi Pescarmona (già Presidente A.D. Olivetti Multiservice).

Di seguito, un estratto del libro “Una vita in Olivetti”

“La storia raccontata da Nico Osella è la storia di un “giovane”(come Nico lo è da sempre e lo è ancora oggi), intraprendente, innovatore, ricco ogni giorno di idee nuove e di voglia di fare che ha trovato il suo ambiente naturale in un’azienda, la Olivetti, altrettanto vitale e innovativa, fuori dagli schemi.
È un percorso di cinquanta anni che permette di scoprire una Olivetti ed una Ivrea degli anni ’40 e ’50, partendo dall’arrivo a Ivrea degli Osella da Casalgrasso sino ai primi incontri del piccolo Nico con la ditta durante la guerra, in una Ivrea, piccola comunità in cui tutti si conoscevano e tutti si aiutavano, in cui il Vescovo Rostagno chiama al telefono Adriano Olivetti per far assumere il papà Osella che diviene “l’uomo del peso” della ditta.
Nico descrive un film di quei tempi così lontani degno di un Bertolucci. Entrano in scena il favoloso Albergo Dora, la Pasticceria Strobbia, i Canavesani al Rum, la Gelateria Pancera, il Fondo Burzio.
C’è poi una parte della storia olivettiana che forse non è mai stata scritta così chiaramente partendo dalle sensazioni di un ragazzo: quella Contabilità Generale dell’azienda in cui Nico entra giovanissimo: il mondo delle mitiche Signore col grembiule nero che lo chiamavano “Osellino”, una amministrazione tutta al femminile e tutta locale. E dove il ragionier Angela (forse l’unico uomo) trascriveva i dati contabili su un grande Calendario che teneva appeso dietro la sua scrivania e usando matite rosse o nere indicava le disponibilità o i fabbisogni finanziari e per riservatezza spesso lo girava verso il muro o lo arrotolava sotto il braccio per portarlo alla Presidenza.
La Contabilità Generale, considerata in Olivetti una parte del tutto secondaria rispetto alla produzione ed all’area commerciale, poco per volta si evolve e assume ruoli più significativi e determinanti. Nico vive e agisce in questa direzione per migliorare e rendere efficienti le attività, in un mondo ancora dominato dalle Elettrosumme.
Finalmente entra ad un certo momento il Controllo di Gestione grazie al mitico Da Fano che viene da fuori e Nico gira l’Italia per portare il nuovo verbo e per cambiare vecchie abitudini delle filiali e dei concessionari in cui la gestione della cassa dell’attività era spesso un tutt’uno con quella famigliare.
Tutti questi cambiamenti sono vissuti giorno per giorno da Nico, fotografando così dal vivo la crescita della Olivetti, partendo da una prospettiva, quella amministrativa, che forse non è mai stata inclusa nelle cronache olivettiane e che dà al libro un carattere unico di grande utilità interpretativa.
Lo stesso carattere di unicità contrassegna la storia delle missioni svolte presso alcune consociate, da quelle scandinave alla nascita in Israele della Delta Olivetti con un personaggio straordinario come Victor Malka e con l’assunzione incredibile di un ex banchiere di nome Rotchild cui è affidata la modesta cassa della nascente società.
E poi il viaggio presso la Olivetti Underwood Corporation con la predisposizione “clandestina” di un rapporto sullo stato molto critico della società americana, rapporto che poi determinò la decisione da parte del presidente dell’OCA, Alhadeff, altro personaggio mitico, di assegnare a Nico il compito di riorganizzare l’amministrativa dell’OCA e lo sviluppo del centro di calcolo di Bridgewater.
Questo determina un cambiamento radicale della vita della famiglia Osella con il trasferimento a Rye e si apre un altro scenario di vita americana, molto ben affrescato nel libro.
Il racconto del rientro in Italia con gli incarichi amministrativi di Nico nella Divisione Europa con Fey e poi come Internal Auditor durante l’era De Benedetti appare meno ricco e appassionante rispetto alla storia precedente, proprio perché mostra un Gruppo che dopo l’entusiasmante esperienza del primo decennio debenedettiano progressivamente perde spinta dinamica e si accrescono i problemi e le incertezze sino alla crisi del 1996. Ma Nico trova nuovamente impegno e passione in Eurofly rilanciando la Consociata che era destinata ad essere liquidata.
Questa storia vissuta momento per momento da Nico presenta una caratteristica unica che rende ancor più umane le vicende di una azienda molto particolare quale Olivetti e cioè il fatto che Nico intervalla continuamente la descrizione delle attività professionali e gli eventi aziendali con quanto avviene nella sua famiglia, il fidanzamento con Cornelia, le nascite, i fratelli, i figli Filippo, Stefania ed Elena, le feste, gli amici, Monte Ferrando, la montagna e tutto pieno di tante note scherzose. Anche le vicende dell’azienda sono viste ed interpretate in modo molto personale sulla base degli incontri in giro per il mondo o degli scambi di parole a Palazzo Uffici, ma sempre con grande rigore e onestà intellettuale e di comportamento che certamente sono il sigillo di tutta la vita di Nico.” (dalla prefazione di Bruno Lamborghini).