Primi commenti politici a sinistra dopo il voto del 4 marzo

Alcune prime considerazioni a caldo di referenti o esponenti politici eporediesi, in attesa che prendano forma riflessioni più ufficiali

Ci sarà tempo, nelle prossime settimane, per analizzare meglio il voto e capire le reazioni delle singole formazioni politiche coinvolte in questa tornata elettorale, ma qualche primo “commento a caldo” è già stato fatto. Abbiamo raccolto in questa pagina i primi di esponenti di sinistra e centro-sinistra.

Cadigia Perini, di Potere al Popolo!, dopo aver ringraziato gli elettori e le elettrici che hanno dato fiducia al progetto politico di Potere al Popolo e ringraziato tutte e tutti gli attivisti impegnati nella difficile campagna elettorale, in un comunicato scrive: «a un giorno dei risultati definitivi posso dire che il pensiero costante in ogni confronto è “andiamo avanti!”, ovvero proprio lo spirito che ci ha animati. L’abbiamo detto in ogni occasione: il momento elettorale non è il fine, non siamo un cartello elettorale, ma un progetto sociale e politico per la costruzione di una società dell’uguaglianza, dei diritti individuali e collettivi, della giustizia sociale, dei beni comuni. Oggi la parte di società alla quale noi ci rivolgiamo non ci riconosce la capacità di ribaltare la situazione, predilige chi propone la guerra tra poveri (Lega), chi cavalca il populismo del “sono tutti uguali” (M5S), anche se nei suoi programmi e nella sua organizzazione si capisce che qualcuno è più uguale di tutti…
Non è facile acquistare o riacquistare fiducia e credibilità, ma noi sentiamo di doverci provare».

Franco Giorgio, referente della lista Liberi e Uguali, con un post su facebook scrive: «Cari amici del centrosinistra, quanto qualcuno di noi osava dire che era probabile una clamorosa sconfitta elettorale venivamo sommersi dalle critiche….L’olezzo si sentiva a distanza e il rumore sordo delle orde in arrivo pure. Eppure in molti si è preferito continuare a vivere dentro una bolla mediatica che rappresentava una realtà virtuale.
Adesso, si dice, dobbiamo raccogliere i cocci e ricostruire. Certo, sono d’accordo ma, per me, o si riparte da un bagno di umiltà, virtù rara nella politica, o non si riparte. Dunque, lo dico senza giri di parole: una intera classe dirigente (dal Pd a LeU) romanocentrica ed autoreferenziale ha drammaticamente fallito e deve andare a casa. Dopo ragioneremo di tutto il resto. Non è pensabile che chi ha fatto macerie possa essere protagonista della ricostruzione…».

Andrea Benedino, assessore del Comune d’Ivrea e membro del Partito Democratico eporediese, con un commento su facebook ha scritto: «Le sconfitte bruciano sempre ma questa brucia più di altre. Penso che con oggi si sia chiuso un ciclo nel PD e che faticosamente se ne dovrà aprire uno nuovo molto presto, se non vogliamo correre il rischio di scomparire. A caldo ritengo che dovremmo fare tutti quanti un bagno di umiltà e mettere da parte ogni pretesa di autosufficienza per ricostruire un’alleanza larga e aperta nella società, fondata sulla ricostruzione dal basso dei partiti che la compongono e su un’apertura forte a quel civismo che ebbe un ruolo fondamentale nelle nostre vittorie politiche e amministrative di vent’anni fa e che negli ultimi anni abbiamo trascurato. Sarà una strada lunga e impervia ma sono certo che ce la possiamo fare».

a cura di Andrea Bertolino