Il Cile di Francesca

Francesca ha vissuto la sua esperienza in periodo di pandemia, il suo anno interculturale si è trasformato in un semestre in Cile. Partita da Ivrea è stata ospitata a Copiapó, dal liceo Botta di Ivrea al Colegio San Agustín de Atacama. Ora studia per l’esame di maturità classica.

Ecco le sue istantanee

Il Cile è il paese con la forma più allungata del mondo e si estende per ben 4300 km in lunghezza
Ci sono spesso terremoti ed il terremoto più forte della storia in tutto il mondo è avvenuto in Cile
il 22 Maggio 1960 con una magnitudo di 9,5. Durante i suoi sei mesi in Cile ha sentito ben due scosse anche se entrambe leggere
Oltre all’inno nazionale, ogni regione, ogni città e quasi ogni scuola ha il proprio inno.
Sono molto patriottici, durante le partite di calcio i giocatori e i tifosi si sgolano a cantare l’inno nazionale
Nel 2010 c’è stato un crollo in una miniera in cui sono stati bloccati per un mese 33 minatori. Questo è avvenuto a Copiapò vicino al deserto dell’Atacama ed è visitabile.
La festa nazionale è il 18 settembre, i cileni festeggiano per una settimana!
Si fa l’once che è una merenda-cena in cui si beve te e si mangiano panini,
pane con avocado, torte, dolci, ecc..
Il deserto di Atacama è il deserto più arido del mondo, ogni 5/6 anni nel periodo settembre-ottobre, sfruttando
tutta l’acqua a disposizione, sfodera, alle volte, un enorme e variopinto tappeto di fiori rigogliosi (desierto florido). È successo nel 2021, non succedeva dal 2015
Un’altra bella curiosità è che il Cile è uno dei paesi da cui meglio si possono osservare le stelle, infatti il più grande osservatorio astronomico si trova proprio in Cile, ed è l’Atacama Large Millimeter Array.. Si dice che il cielo del Cile sia uno dei più belli al mondo, grazie alle poche nuvole e a un inquinamento luminoso praticamente assente.
Ci scrive Francesca: “Il Cile mi è rimasto nel cuore, si potrebbero ancora citare i balli tipici (di cui la cueca è il principale esempio) o i vestiti tradizionali, tutti coloratissimi!!

Ricetta tipica: Empanadas de pino

Per il ripieno:
250g di trito di manzo (in Cile possono usare la carne di lama)
1/4 di tazza di burro
2 cucchiai di olio
1 cipolla tritata finemente
1/2 cucchiaino di paprika
1/2 cucchiaino di cumino
sale e pepe

Per la copertura:
3 tazze di farina
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di sale
1/2 tazza di strutto (grasso o burro) sciolto
1/4 tazza di vino bianco
olio per friggere (consiglio semi di girasole)

Procedimento:
Preparare come prima cosa il ripieno.
In una pentola inserire la carne e bollirla per 20 minuti, scolare il tutto e strizzare via l’acqua in eccesso. In una padella scaldare il burro e l’olio a media temperatura e fate saltare il trito di cipolla .Aggiungere il trito di carne, la paprika , il cumino, il sale e il pepe. Mescolare bene e se risultasse troppo secco aggiungere qualche goccio di acqua, quando sarà ben cotto togliere dalla fiamma e lasciar raffreddare. (risulterà più buono se preparato il giorno prima)
L’impasto.
Sul piano di lavoro mettere la farina col lievito e il sale facendo un buco al centro. Aggiungere lo strutto(grasso o burro) fuso, il vino e poca acqua a temperatura ambiente per formare un impasto soffice ed elastico (lavorarlo per almeno 5 minuti). Coprire con un panno asciutto e lasciar riposare almeno 15 minuti.
Prepariamo le empanadas
Dividere l’impasto in 12 parti uguali, lavorando un pezzo alla volta stendendolo col mattarello, inserire al centro un cucchiaio di ripieno e richiudere l’impasto. Una volta pronte le empanadas, inserirle nel fritto d’olio finchè non si doreranno.