Quattordici liste e cinque candidati sindaco: a Ivrea vittoria dei “democratici-progressisti” al primo turno o ballottaggio con le destre?

Quattro liste a sostegno di Chiantore, altrettante per Sertoli e per Cantoni, mentre “Unione Popolare” candida Perini e “Il popolo della famiglia” al fotofinish presenta Bravi. Invertita la tradizione elettorale: centrosinistra unito, destre divise. Basterà?

Il conto alla rovescia è cominciato e tra meno di un mese (il 14 e 15 maggio) i cittadini d’Ivrea saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco e scegliere da chi farsi rappresentare nel consiglio comunale eporediese.
Effetto Schlein, ma soprattutto (come già segnalato su queste pagine) frutto della pessima prova fornita dai cinque anni di amministrazione delle destre, del lavoro di Laboratorio Civico e della determinazione della segreteria Spitale del PD, l’unità elettorale dell’area democratica e progressista fa sì che l’elezione a sindaco di Matteo Chiantore sia al momento l’ipotesi favorita, tanto da rendere possibile un successo al primo turno (50% + 1 dei voti).
Pur presentandosi divise, sono però ben otto le liste delle destre (nove con “Il popolo della famiglia”) che, in caso di secondo turno con Sertoli al ballottaggio, potrebbero raccogliere il voto di tutto l’elettorato “contro la sinistra” e l’esito (tenuto conto dell’astensionismo del secondo turno) non sarebbe proprio così scontato.

Il centrosinistra unito sotto l’insegna di un “progressismo” alla prova dei fatti

Il valore dell’unità verrà finalmente messo alla prova nel centrosinistra locale in quanto per la prima volta dal 2013 Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Viviamo Ivrea si presenteranno all’interno della stessa coalizione che sosterrà il candidato Matteo Chiantore, scelto alle primarie di domenica 26 febbraio con 906 preferenze (su 1.449 votanti).
Le liste a sostegno di Chiantore saranno quattro, a cominciare dal Partito Democratico con il segretario cittadino Luca Spitale capolista. Nella lista troviamo per lo più nomi noti dell’area democratica cittadina e viene rinnovata la candidatura delle consigliere Gabriella Colosso e Fiorella Marta Pacetti, ma non viene proposto alcun nome di spicco (nel 2018 la candidatura di Mauro Salizzoni aveva ottenuto 437 preferenze) coerentemente con quanto dichiarato dal segretario Luca Spitale a dicembre a questo giornale: «non è nel mio stile mostrare i muscoli del partito grosso, quello che conta elettoralmente di più, non in questa fase».
Laboratorio Civico è la novità di questa tornata elettorale e presenterà 16 personalità provenienti per lo più dal tessuto associativo della città. Maria Erna Restivo (ex consigliera comunale del Partito Democratico) e Andrea Gaudino (socio lavoratore ZAC) saranno capolista. Tra i candidati troviamo anche Enrico Giacopelli che alle primarie di febbraio aveva ottenuto 287 preferenze. È credibile che Laboratorio Civico porti a casa un buon risultato d’esordio, sottraendo probabilmente consensi allo stesso bacino democratico dal quale attingono anche PD, Viviamo Ivrea e finanche il M5S.
Viviamo Ivrea e Movimento 5 Stelle sostenendo Matteo Chiantore, rendono così plausibile una possibile vittoria al primo turno della coalizione di centrosinistra. Plausibile, ma non scontata, in quanto nel calcolo dell’alchimia politica la somma aritmetica delle liste porta tendenzialmente benefici ad alcuni e svantaggi ad altri, con ricadute sull’intera coalizione. Viviamo Ivrea propone come capolista il consigliere Francesco Comotto (alle primarie aveva ottenuto 254 voti) e alcuni candidati noti come il cantautore Fabrizio Zanotti e il giornalista Federico Bona. Il Movimento 5 Stelle invece candida il consigliere Massimo Fresc oltre che attivisti già presenti nel 2018 come Enrico Bandiera e Sebastiana Spitale
Ammesso e non concesso che vadano a votare gli stessi elettori del 2018 (55,2% degli aventi diritto) la soglia per poter vincere al primo turno senza accedere al ballottaggio è fissata attorno ai 5.500 voti. Il PD nel 2018 ne aveva raccolti 2762; all’uninominale delle politiche del 2022 ne aveva presi 4.524 (un risultato importante, ma poco affidabile per elezioni comunali).

Le destre divise, ma numerose sperano nel secondo turno

Dall’esterno è complicato e difficile capire le ragioni del rocambolesco finale dell’amministrazione Sertoli, della sua maggioranza e i litigi che ne sono scaturiti. La squadra che nel 2018 aveva ottenuto un risultato storico per le destre cittadine si presenterà a questa tornata elettorale con due candidati sindaco.
Il sindaco uscente Stefano Sertoli sarà sostenuto da “Azione – Italia Viva” (guidato da Massimiliano De Stefano e da Paolo Bertolino, ex candidato del PD nel 2018), da “Liberalivrea” (il rinato Partito Liberale capeggiato localmente da Diego Borla), dalla “lista civica Sertoli sindaco” (con all’interno i consiglieri comunali Antonio Cuomo e Donato Malpede) e infine dalla lista civica “Progetto Ivrea” (nata meno di un mese fa e guidata dagli assessori Elisabetta Piccoli, Michele Cafarelli e con candidati anche i consiglieri comunali Maria Piras e Fernando Pivato).
Sertoli, pertanto, si presenterà con un nutrito numero di appartenenti all’attuale maggioranza (sette tra assessori e consiglieri) all’insegna della continuità rispetto il suo operato, nel tentativo di portare a termine il suo programma di “cambiamento”.
Se nel 2018, tuttavia, la vittoria era stata possibile rivolgendosi in larga misura all’elettorato di destra (era l’anno di ascesa della Lega di Salvini che quintuplicò i voti nell’eporediese), questa volta la coalizione si collocherà più al centro, nel tentativo di contendere voti a quell’elettorato moderato che in città ha sempre guardato al centrosinistra (alcuni dei candidati di “Azione – Italia Viva” erano all’interno della lista dei Moderati per Perinetti del 2018, oggi invece schierati tra i pro-Sertoli).
La seconda coalizione di destre, invece, sarà più politica e sosterrà la candidatura del giovanissimo Andrea Cantoni, già consigliere comunale a Salerano e poi a Borgofranco d’Ivrea. Candidato appena 18enne all’interno della Lega aveva poi abbandonato il carroccio locale e viene oggi recuperato e proposto da Fratelli d’Italia. Ad appoggiare la sua candidatura ci saranno quattro liste: “Fratelli d’Italia” (con all’interno i consiglieri comunali Marco Neri e Enrico Marchiori, quest’ultimo ex Lega, ex-ex Casapound), “Forza Italia – Forza Ivrea” (che non ha ripresentato nessuno dei candidati del 2018, a dimostrazione di come il partito si sia frammentato tra i liberali e la lista civica di Piccoli), “Lega” (che a sorpresa non ricandida la consigliera Anna Bono, né l’assessore Giuliano Balzola, né la consigliera Mara Bagnod, ma “ricicla” Igor Bosonin, ex candidato sindaco Casapound nel 2018) e infine la lista civica “Eporedia Futura” con all’interno tutti giovanissimi voluti da Andrea Cantoni (il più “vecchio” ha 43 anni, il più giovane 20 anni).

Senza dover rimarcare l’ovvio e specificare come questa scelta di presentare due candidati sfavorirà le destre al primo turno, è bene mettere in evidenza che le destre si presenteranno con ben 8 liste e 127 candidati e sanno di poter contare su un bacino elettorale di partenza di almeno 1600 – 1800 volenterosi elettori (immaginando che ogni lista abbia raccolto una media di 200 firme per potersi presentare. Andrea Cantoni a riguardo ha scritto su facebook che la sua coalizione ha raccolto quasi 1000 firme). Sottoscrivere una lista non vuol dire che verrà anche votata, ma significa che quel sottoscrittore quasi sicuramente appoggerà una lista delle destre e che certamente non andrà a votare una lista di sinistra o della coalizione “progressista”.
L’unica possibilità che le destre hanno di poterla spuntare è arrivare al secondo turno, sottraendo quanti più voti moderati possibili al centrosinistra. Sotto questa lente Sertoli e la sua coalizione hanno più possibilità di riuscire nell’operato rispetto Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

Unione Popolare corre solitaria e proverà a entrare in consiglio comunale

A sinistra della coalizione “democratico-progressista” ci sarà Cadigia Perini candidata della lista di Unione Popolare. Una lista eterogenea, animata da lavoratori e disoccupati, studenti e pensionati, alcuni dei quali vicini alle realtà sindacali. Per presentare la lista sabato 15 aprile è arrivato a Ivrea il portavoce nazionale Luigi de Magistris che ha descritto Unione Popolare come «una realtà aperta, senza muri e steccati», sottolineando l’importanza del momento elettorale in quanto «l’opposizione sociale è fondamentale, ma deve trovare uno sbocco nelle istituzioni. Senza questo passaggio ogni cambiamento rischia di spegnersi». E nelle istituzioni proverà ad accedere Cadigia Perini con i suoi candidati, nel tentativo di portare in consiglio comunale un consigliere.

Renato Lavarini ha scritto il programma di Sertoli e Cantoni ha copiato il programma da un’altra lista?

Il file del programma di Cantoni è salvato sul sito del comune d’Ivrea come «PROGRAMMA ELETTORALE DELLA LISTA “LUCIANA GASTALDO SINDACO».

Sul sito del Comune, infine, sono stati pubblicati i programmi elettorali.
A una prima sommaria lettura, mentre quelli di Unione Popolare e della coalizione Chiantore si presentano con una visione del futuro della città accompagnati da dettagliate proposte operative, quello della coalizione Sertoli è, come prevedibile, un inno alla continuità (“Continuiamo insieme per il futuro di Ivrea” è il titolo) con l’elencazione minuziosa di opere e attività raggruppate sotto 11 titoletti che rappresentano “un insieme di impegni, progetti e idee (…) per completare quanto fin qui intrapreso”.
A continuare c’è anche il legame tra Sertoli e il suo capo di gabinetto Renato Lavarini al punto da essere quest’ultimo il ghost writer del programma elettorale? E neppure troppo ghost perché, curiosando tra le informazioni del documento presentato, sotto la voce “Autore” è ben leggibile il nome di “Renato Lavarini”. Sarebbe così il caso (non raro ma certo non edificante) di un funzionario pagato dalla collettività per “aiutare” Sindaco e amministrazione comunale e ora arruolato nella campagna elettorale del candidato Sertoli.

Sul sito del comune d’Ivrea, all’interno delle informazioni del programma elettorale di Sertoli compare come “autore” il nome di Renato Lavarini

Di tutt’altro tipo il programma presentato dalla coalizione Cantoni intitolato “Manifesto della nuova Ivrea”. Si tratta di un breve, generico e confuso richiamo di attività comunali che sembra buttato giù in quattro e quattro otto sentendo in giro qualcosa su Ivrea (tra l’altro il nome del file che compare sul sito del Comune per il programma di Cantoni è «PROGRAMMA ELETTORALE DELLA LISTA “LUCIANA GASTALDO SINDACO». Avrà copiato o “preso spunto” dal programma di un’altra candidata altrove?).
Più che di programma, infine, nel caso di quello del “Popolo della famiglia” sarebbe più corretto parlare di un “prestampato” (con l’aggiunta di Ivrea negli spazi bianchi) dei “7 obiettivi per la vita” di questo gruppo medievale. Parliamo di “prestampato” a ragion veduta in quanto anche in questo caso le informazioni del documento rimandano all’autore Giovanni Marcotullio, ex caporedattore del giornale La Croce.

Ma al di là dei programmi (che restano un genere letterario tra i meno letti al mondo), la domanda alla quale rispondere è come riattivare le energie che facevano di Ivrea una città e allontanare la vicina prospettiva di paesone di provincia invecchiato, impoverito, isolato, con sempre meno servizi e un rancore crescente. Basterà allontanare dal Comune le destre mandandole all’opposizione?

Andrea Bertolino e ƒz