Quattro mesi fa lo sgombero della Valcacino. Molte associazioni ancora senza risposte

Urgente trovare una soluzione per la Casa delle Donne, l’ANPI, l’Associazione Radioamatori. Ancora non chiari i motivi di uno sgombero immediato.

Grazie alle associazioni, viva le associazioni, largo alle associazioni e poi la partecipazione, la democrazia dal basso, la consultazione, la vivacità culturale, la ricchezza del volontariato, il patrimonio collettivo e poi e poi.
E poi il 13 settembre scorso, quattro mesi fa, senza alcun segnale premonitore, tutte le associazioni e organismi pubblici e privati che da tempo avevano sede nell’edificio della Valcacino in via Dora Baltea, ex caserma, poi scuola, sono state sgomberate da un ordinanza comunale firmata dal dirigente dell’Ufficio tecnico in base a una perizia risalente a più di 10 anni prima.
Da un giorno all’altro l’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla), la Casa delle donne, gli uffici del Cpia, il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, l’Anpi, i radioamatori, gli uffici della Direzione Didattica del circolo Ivrea 2, i Pifferi e tamburi, la Giovane montagna, l’Associazione Nazionale Polizia di Stato e il Quincy Blue Choir, la piccola palestra del Canoa club e l’associazione Eshorouk si sono ritrovati senza sede.
Una situazione di pericolo incombente che per 10 anni è stato ignorato e poi improvvisamente diventa urgentissimo.
Passano i mesi e di nuove perizie o decisioni del Comune non vi è traccia. Sembra che un sopralluogo sia stato fatto ma nulla di ufficiale è trapelato dall’Aministrazione. Così i due grandi edifici in centro ad Ivrea restano vuoti e le voci su un futuro completo stravolgimento di tutta l’area ad uso magari di privati non possono che moltiplicarsi.

E le associazioni?
Il Cpia è stato sistemato in affitto in una sede provvisoria presso il Seminario, per ora fino a giugno 2022, la Direzione Didattica ha traslocato presso la sede della Scuola media Falcone a San Grato, la palestra del Canoa Club che veniva utilizzata dalla vicina Scuola Nigra non lo è più (aumentando la cronica carenza di impianti sportivi scolastici).
Il Quincy Blue Choir per ora ha trovato accoglienza nei locali dell’Oratorio San Giuseppe.
Più preoccupante la situazione dell’ARI, Ass. radioamatori, che ha funzioni di Protezione Civile e di coordinamento in caso di emergenze garantendo sempre la presenza di due operatori, tanto da avere un contratto di comodato e utenze gratuito da parte del Comune. Le apparecchiature radio necessitano di locali situati ad una certa altezza e la sistemazione provvisoria in una stanza presso l’Ufficio Tecnico in via Fietta, in condivisione anche con la Associazione Polizia di Stato e senza servizi igienici, non soddisfa assolutamente queste esigenze. La poca sicurezza (ipotetica) dell’edificio basta a pregiudicare la sicurezza in caso (probabile) di eventi improvvisi e sempre più frequenti (alluvioni, straripamenti, ecc.)?
All’Associazione Pifferi e Tamburi è stato suggerito di dividere la sede con quella della Banda Musicale cittadina, in via Perotti a San Grato, con tutte le difficoltà di far convivere due organismi molto numerosi nel medesimo spazio (e nei medesimi periodi, tipo quelli prima di Carnevale).
La Associazione Giovane Montagna, che pagava un affitto per la sede nella Valcacino, ha solo la possibilità di usare Sala S.Marta per eventi allargati ma evidentemente la funzione di una sede per una associazione con molti soci e molte attività da condividere è un’altra.
La Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) è stata spostata in locali all’interno del Meeting Point nella zona ex Montefibre così come la Casa delle Donne.
La Casa delle Donne ha una attività molto variegata e che supplisce anche a carenze dell’organizzazione pubblica. Alla Casa si rivolgono donne in cerca di aiuto, consulenza e assistenza per problemi di violenza famigliare, stalking, immigrazione, a volte indirizzate alla Casa anche dai carabinieri o dagli assistenti sociali. Può fornire aiuto legale, psicologico, e per questa delicata opera nella quale è necessario un clima di fiducia e tempi distesi non può bastare uno sportello al pubblico. Per il momento alcuni locali sono stati prestati dallo Zac, dal Pd e dall’Unitre di Romano ma l’attività continuativa di laboratori di sostegno e di formazione è stata sospesa.
Anche il telefono è rimasto nei locali della Valcacino e, visto che il numero viene utilizzato da chi richiede aiuto, deve essere consultato frequentemente tramite segreteria telefonica. Per questa attività, consolidatasi nel corso degli anni, l’Ente pubblico deve trovare una soluzione in tempi stretti. Una interruzione sarebbe imperdonabile.

Altra associazione lasciata a terra è l’ ANPI, che nella sua sede organizzava conferenze, presentazioni di libri e dibattiti, disponeva di una biblioteca, che sarebbe anche bello ampliare con una collaborazione con la Biblioteca Civica, oltre alle attività sociali e di riunione. Nessuna proposta “accettabile” è stata avanzata dal Comune e in occasioni particolari tipo il Congresso a novembre è stato utilizzato il Cinema Politeama. Attività quindi ferma.

Da una parte ci sono quindi le associazioni che da un giorno all’altro hanno dovuto abbandonare tutte le loro sedi senza motivo apparente, in un edificio che avrebbe certo bisogno di manutenzione, datato e antico come concezione ma solido e spartano e cui era stata rifatta la copertura in tempi recenti.
Dall’altra il Comune che trova nel cassetto una relazione di 11 anni prima che evidenzia come i controsoffitti sarebbero da sostituire, non la vuole mostrare pubblicamente ed è costretto però a mostrarla su richiesta dell’opposizione in Consiglio comunale. Su questa base fa sgomberare l’edificio e di una nuova perizia (tra l’altro quella vecchia si riferiva all’edificio accanto, già chiuso) non ve ne è traccia. Alcune Associazioni vengono sistemate, altre lasciate nel limbo, a tutte comunque non viene detto più nulla.
Così questi due grandi monoliti si stagliano vuoti al centro di una grande area tra la Dora e la Stazione, in attesa di una loro destinazione, contornati da un tappeto di macchine parcheggiate.
I maligni pensano già a progetti non dichiarati di destinazione dell’area a centro commerciale, condominii, tribunali… i sognatori a una moderna Casa delle Associazioni.

Leggiamo dal programma elettorale del centrodestra “Sertoli sindaco” per le ultime elezioni di Ivrea: “Oltre alla valorizzazione del territorio sarà necessario il recupero di immobili, comunali e favorendo quello di immobili privati di interesse pubblico, creando dei punti di aggregazione per i giovani e meno giovani: sale studio, lettura, musica, informatica.”
Appunto.

Francesco Curzio