Quel minuto di silenzio torna in scena per la Giornata Mondiale dei Diritti Umani

Un’immagine dello spettacolo rappresentato a Ivreaestate 2016

Simonetta Valenti, con la regia di Daniele Ossola, racconta la storia vera della squadra di rugby argentina La Plata, sterminata dal regime di Videla

Il 10 dicembre si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani, data scelta per ricordare la proclamazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948. In occasione di tale ricorrenza, martedì 19 dicembre alle ore 21.00, presso il Teatro Giacosa, lo spettacolo “Quel minuto di silenzio” di e con Simonetta Valenti per la regia di Daniela Ossola, basato sul racconto Mar del Plata di Claudio Fava, tornerà in scena.

Lo spettacolo racconta la storia vera della squadra di rugby argentina La Plata che, sotto la dittatura militare di Jorge Videla, sfidò il regime in nome della libertà e contro l’oppressione fino a venire letteralmente decimata. Ben 17 componenti furono uccisi nel 1978, anno del “Mundialito”, vinto dall’Argentina. Il testo di Claudio Fava, da cui lo spettacolo è tratto, è già stato messo in scena nel 2015 dalla Società per Attori Accademia Perduta Romagna Teatri con la direzione di Giuseppe Marini, ma la drammarturgia di Simonetta Valenti parte da un punto di vista diverso e assai interessante, dall’unica figura femminile presente nel racconto: Teresa, la fidanzata del sopravvissuto Raul Barandiaran. Ed è questo sguardo esterno a rendere la storia più lucida e, a tratti, più dolce, seppur nella sua intatta crudele drammaticità.

E non poteva esserci momento migliore per ricordare questa tristissima storia, perché è del 30 novembre scorso la notiza che il Maxiprocesso per la morte dei desaparecidos e per tutti i crimini commessi durante gli anni della dittatura in Argentina si è chiuso a Buenos Aires, dopo cinque anni di udienze, con 48 condanne. E 29 dei 54 imputati dovranno scontare l’ergastolo. Tra i criminali condannati figura anche Alfredo Astiz, oggi 67enne, noto come l’angelo della morte. Era un agente sotto copertura del regime che in quegli anni si infiltrò in gruppi di attivisti, compresa l’associazione delle Madri di Plaza de Mayo. Ma la condanna che passerà alla storia è quella contro Mario Daniel Arrù e Alejandro Domingo D’Agostino, due piloti dei cosiddetti «voli della morte». Inoltre un collettivo di figli di ex militari, Historias Desobedientes, chiede di processare i padri a piede libero, siccome le testimonianze dei figli non sono ritenute valide in Tribunale. Del gruppo fanno parte 40 persone. In comune hanno il cognome macchiato dal sangue e un senso di colpa difficile da cancellare.

Lo spettacolo è organizzato dal Comune di Ivrea e da alcune associazioni cittadine: Ass.ne Casa delle Donne, A.N.P.I., Ass.ne culturale Rosse Torri, Ivrea Rugby Club, Libera, Emergency, e  si avvale del patrocinio di Amnesty International “perché nessuna violazione dei diritti umani sia mai cancellata e dimenticata, perché il ricordo aiuti noi a rendere omaggio a chi ha pagato con la vita un’idea o un modo di essere, una leggerezza o un’azione consapevole, un minuto di libertà”. Parte del ricavato dalla vendita dei biglietti sarà devoluto all’associazione.

Prevendita biglietti presso La Galleria del Libro e Il Contato del Canavese. Ingresso 8 Euro.

Lisa Gino – Associazione Rosse Torri