(ri)comincia la musica

Discoccasione si sposta da via Quattro Martiri a via Arduino

Aria nuova in via Arduino. Prima le ragazze di Artaj e ora il trasferimento al numero 34, da via Quattro Martiri (da sempre via Palma), di Discoccasione Record Store di Roberto Guglielmetti, negozio di vinili e non solo, pezzo unico, in città.

Discoccasione nasce nel 1986 con Gianni Gianotti, a cui Roberto si affianca. Poi, dal 2010, lui rimane solo al timone. Roberto racconta, tramanda suoni e musica a una clientela la più diversa, dal vecchio habitué al ragazzino di undici anni che non conosce Lou Reed, e lo fa con quell’oggetto senza tempo che si chiama vinile. Un oggetto da tenere in mano con cura, perché come tutte le cose preziose ha un’anima e puoi fargli male, un oggetto da “possedere“, un oggetto affascinante.
E poi dentro un vinile c’è anche altro, oltre a un brano o dei pezzi. Ci sono una copertina che a volte è leggenda, storie scritte, i testi delle canzoni, le foto dei concerti e altro ancora. E i pezzi durano poco, il tempo di una facciata, di un lato A o B, e quindi quando metti su un vinile così non ti puoi allontanare troppo, perché devi stargli dietro, girarlo e poi toglierlo e metterne un altro. Ed è così che nascono storie, amicizie, e quei rituali che chi ha tenuto i vinili di quando era ragazzo conosce bene.
A Roberto questa magia la regalò suo padre, da bambino. Sarà che quando sei bambino le magie le sai riconoscere, sarà che certi incontri ti segnano e ti fanno prendere una strada piuttosto di un’altra e ti ritrovi grande con le stesse emozioni e adesso quella luce negli occhi quando racconti un disco ce l’hai tu. E se la musica la vendi, le emozioni le regali, se sei di quelli che hanno mescolato insieme passione e lavoro tanto da non saper più distinguere quella da questo.
Via Palma te la porti nel cuore, non c’è storia, ma c’è quest’altra via nel centro di questa città, c’è questo pezzo di strada che congiunge piazza Ferruccio Nazionale a piazza Maretta, con le sue case antiche, con i balconi che sembrano giardini pensili, con la gente che si siede sugli scalini a fare l’aperitivo e mette insieme sedie, tavoli e bicchieri.
E quest’altra via, in sofferenza negli ultimi anni con diverse saracinesche chiuse, ha da sempre bisogno che qualcuno racconti a chi ancora non lo sa quanto è bella. E per fare questo ci vuole gente capace di emozionare, ci vogliono artisti e Roby ci sta giusto giusto.
Nei giorni precedenti la Grande Invasione era un andare e venire di scope e stracci (e piumini per la polvere…) e quando finalmente il negozio ha tirato su la saracinesca sembrava una festa. La spillatrice per le birre, un tavolino con qualche tapas, belle facce.
Lunga vita, via Arduino!

simonetta valenti