Ricordata “l’impresa del Ponte”

Domenica 20 dicembre l’ANPI ha commemorato “l’impresa del Ponte”, l’episodio che fece saltare in aria il ponte ferroviario nella notte tra il 23 e il 24 dicembre 1944

“Sono già trascorsi 76 anni dall’impresa del Ponte che salvò Ivrea da un sicuro bombardamento.
Per far cessare il traffico di materiale ferroso che, per uso bellico, dalle miniere di Cogne veniva portato in Germania, gli alleati avevano stabilito di bombardare il ponte ferroviario, con gli enormi danni in vite umane che ciò avrebbe provocato.
Fu Mario Pelizzari “Alimiro” a chiedere di far provare loro, i Partigiani GL e Garibaldini, attuando un sabotaggio mirato. “Impossibile” esclamò il tenente Pat Amoore, del commando inglese, che già aveva esaminato la situazione, “Sarebbe un suicidio!”
Fateci provare lo stesso” ribatté Alimiro.
Fu così che prese il via un’operazione che Piero Calamandrei avrebbe poi definito “di alta ingegneria partigiana”.
Contro ogni aspettativa, armati di molto coraggio ed un pizzico d’incoscienza, un manipolo di uomini eluse le ronde e le sentinelle armate, si incuneò nella stretta stradina fra il comando tedesco nella Villa Demaria e la caserma Valcalcino con i fascisti della “repubblica”.
Sotto il loro naso Alimiro, assieme ad Amos Messori “D’Artagnan”, si arrampicarono sui tralicci del ponte, lo minarono e riuscirono a farlo esplodere.
Era la notte fra il 23 ed il 24 dicembre 1944.

Ivrea non ha mai dimenticato.

Amos Messori, l’ultimo dei protagonisti, ci ha lasciati quasi due anni fa, ma l’affetto e la riconoscenza degli eporediesi non gli sono mai venuti a mancare. Era l’eroe per antonomasia, con la sua bella figura snella e il sorriso dolce.
Alimiro riposa da tanti anni in una tomba che la cura di Rita conserva verde e fiorita.
Prima di D’Artagnan se n’era andato l’ultimo della pattuglia che aveva accompagnato i due sabotatori, Ferruccio Richeda “Pettirosso”…
Ora nessuno è rimasto, eppure Ivrea non dimentica, malgrado i 76 anni trascorsi, malgrado le generazioni che si sono susseguite da allora.

C’è un profondo significato in ciò. E’ l’eterna lotta del bene contro il male. Di come, quando sembra che tutto sia perduto, la parte migliore risorge, combatte e vince.
Una metafora che si adatta per ogni condizione umana e sociale. In tempi assai precari, ci è di conforto pensare che le avversità possono essere superate, purché si abbia fede e voglia di combattere per un mondo migliore.
Così, anche quest’anno, in piena pandemia ma con tutte le cautele necessarie, abbiamo voluto ancora una volta ricordare i Partigiani che “fecero l’impresa”.
Per rammentare a noi stessi che occorre sempre vigilare, perché il male, come in questo caso il fascismo, non è mai completamente soffocato. Talvolta risorge, ed ha il volto del razzismo, del sovranismo, del negazionismo, della xenofobia, parla con voce di odio, intende solo le ragioni di una economia senza umanità.
Citando Calamandrei: “Su queste strade se vorrai tornare/ai nostri posti ci ritroverai/morti e vivi collo stesso impegno/popolo serrato intorno al monumento/che si chiama/ora e sempre/RESISTENZA”.

E’ il nostro impegno in questo luogo simbolo.
Grazie ragazzi Partigiani di allora, grazie a tutti voi oggi.”

Con questo intervento Mario Beiletti ha voluto sottolineare a nome dell’Anpi la grande riconoscenza che lega la città di Ivrea ai nomi di Alimiro, D’Artagnan e agli altri 11 Partigiani “del Ponte”.
Insieme al Presidente del Consiglio Comunale di Ivrea Diego Borla è stata posta una coroncina d’alloro accanto al pannello che illustra l’azione che lì si svolse, proprio sopra al ponte della ferrovia. Borla ha poi ribadito la riconoscenza della Città ai Partigiani ed il valore della Libertà che essi conquistarono. Cadigia Perini, Segretaria del Circolo di Rifondazione Comunista, ha sottolineato l’importanza di tenere vivi i ricordi della Resistenza alla luce della Costituzione Italiana.

L’appuntamento virtuale di mercoledì 23

L’Anpi ha invitato tutte e tutti alle 21 di mercoledì 23 dicembre a vedere insieme un video sulla pagina Facebook dell’Associazione per rinnovare la memoria e la suggestione dell’evento di 76 anni fa.
Ci ritroveremo in quest’ora, lontani ma uniti in spirito, davanti allo schermo PER PRENDERE VISIONE DEL FILMATO. Si tratta di un video estratto da una vecchia intervista della BBC ad Amos Messori e altri due Partigiani, che raccontano come attuarono l’audace azione partigiana di sabotaggio al ponte ferroviario di Ivrea. Sarà un momento commovente di condivisione, sia pure a distanza.
Nota: Per estrapolare gli 8 minuti circa del filmato, è stato necessario registrare separatamente il sonoro, ed unirlo ad immagini fotografate mentre scorrevano sullo schermo del pc. Scuserete quindi la sua cattiva qualità tecnica, che non toglie nulla all’emozione regalataci da personaggi che ora non sono più.
Buona visione

L’impresa del ponte > guarda il video