Ripensare un teatro per il digitale

Non riproporre spettacoli nati per il palcoscenico ma inventarsi nuovi prodotti, questa è la sfida

Se c’è un mondo che non può essere sostituito da uno schermo, è quello del teatro. Il teatro è compresenza, partecipazione, irripetibilità. Cosa fare allora in tempi di impossibilità di qualsiasi aggregazione sociale, di ogni vicinanza fisica?
Nella prima esperienza di lockdown molti attori o compagnie si sono adattati a proporre via web precedenti registrazioni di spettacoli o nuove repliche realizzate senza pubblico, più che altro per non interrompere il contatto con gli spettatori. Come un arrivederci a presto.
Dopo una faticosa ripartenza eccoci a un secondo stop, e le registrazioni non bastano più, non è questo il teatro.
Ecco che si fa strada la necessità di inventare nuove forme di espressività che tengano conto della diversa natura del mezzo utilizzabile. Non riproduzioni di spettacoli nati per il palco ma produzione di nuovi contenuti nati per essere visti attraverso uno schermo, nati però da una sensibilità teatrale.

Il Teatro Stabile di Torino ha da pochi giorni dato il via al progetto Argo, che raccoglie 70 artisti del territorio con l’obbiettivo di produrre sette “oggetti digitali” da proporre al pubblico, come spiega una nota del Teatro Stabile:
Argo. Materiali per un’ipotesi di futuro nasce su impulso del Teatro Stabile di Torino, dalla responsabilità civile e dal dovere morale di coinvolgere e sostenere la comunità teatrale cittadina con un progetto originale e condiviso. In collaborazione con Scuola Holden e con il sostegno di Fondazione CRT e di Fondazione Compagnia di San Paolo, sono stati coinvolti 63 partecipanti, provenienti sia dal bacino delle realtà teatrali torinesi non sostenute da fondi statali, sia da quello composto dagli artisti indipendenti (attori e registi), guidati da Domenico Castaldo, Michele di Mauro, Gianluca Favetto, Jurij Ferrini, Marco Lorenzi, Olivia Manescalchi, Elena Serra.
Divisi in sette gruppi, lavoreranno su sette temi, supportati da sette editor-facilitatori, che elaboreranno e sintetizzeranno idee e contenuti.
A disposizione dei progettisti ci saranno i testimoni: Eugenio Allegri, Valerio Binasco, Emiliano Bronzino, Laura Curino, Valter Malosti, Beppe Rosso, Gabriele Vacis e la collaborazione di Alessandro Baricco.
Ogni team rifletterà ed approfondirà un tema di carattere generale, inerente al nostro futuro prossimo o remoto, mettendo a disposizione talento, esperienza professionale e sensibilità scenica: obiettivo finale non sarà la progettazione di un nuovo spettacolo, ma la creazione di sette oggetti digitali politici da testare con gruppi di cittadini e da mettere poi a disposizione della comunità.
Ogni step di Argo verrà comunicato da un team di social media editor con un diario online che pubblicherà un post al giorno per ogni giorno della settimana, per ogni gruppo e tema, così come sulle pagine Facebook e Instagram, con un racconto dei lavori in corso dei singoli gruppi, dalla partenza fino alla consegna.
I sette temi che verranno affrontati sono:
Zero, ossia la linea di ripartenza della e nella società futura. Il compito del gruppo sarà la realizzazione di un podcast.
Centimorgan(Cm), il nome deriva dall’unità di misura da usare nelle mappe genetiche. Centimorgan è la sintesi della realizzazione di una mappa concettuale, sul codice di itinerario del teatro che è stato e che sarà.
Senza corpo, siamo tutti dematerializzati dalla pandemia avendo trasferito la narrazione quotidiana sui social network. Il compito di Senza Corpo è creare un’identità digitale in grado di narrare un personaggio e sua maschera
Parabasi, l’intermezzo nella commedia attica in cui il coro cominciava a relazionarsi col pubblico per spiegare il pensiero del poeta. Allo stesso modo il gruppo intende realizzare un messaggio per la nazione
Elisir, elemento che nella codifica dei percorsi narrativi riporta alla realtà. Il teatro e la cultura devono essere questo elisir. L’obiettivo del gruppo sarà quindi elaborare un manifesto per esprimere gli intenti per il futuro.
Congiunzioni, nato da una riflessione sulle relazioni e dalla definizione di congiunti. Il compito di Congiunzioni è costruire una dinamica relazionale per affrontare e superare il distanziamento e la disgregazione sociale
Open, punto più aperto. L’obiettivo del gruppo è realizzare un mezzo col quale condividere tempi, spazi e responsabilità.

In tre settimane, seguito da un pool di social media manager, questo modello intensivo di creazione culturale arriverà alla definizione di sette oggetti digitali diversi, da mettere a disposizione della collettività.
La pagina ufficiale di ARGO dove trovare tutte le informazioni e la cronaca dei lavori è www.teatrostabiletorino.it/argo

Diverso tentativo è quello di Fertili Terreni Teatro, stagione che riunisce diverse realtà torinesi come ACTI, Tedacà, Cubo Teatro e Mulino di Amleto, che “aprono le stanze”, come dichiarano essi stessi:
“In un momento così eccezionale, in cui i teatri sono chiusi e in cui il pubblico e gli artisti non possono incontrarsi, crediamo che sia necessario dare vita a uno spazio e a un tempo in cui la parola connessione prende davvero forma, come incontro, ascolto e riflessione.
Questo è Apriamo le stanze – Connessioni Teatrali: un momento di condivisione con gli artisti che aprono liberamente le loro stanze creative e invitano il pubblico ad entrarvi per scoprire insieme cosa può succedere. Uno spazio virtuale, ma partecipato, in cui tutto diventa possibile e in cui quello che “sentiamo, viviamo e diciamo” sono il motore di 60 minuti di confronto.
I teatri sono chiusi? E noi allora apriamo le stanze!
Quattro appuntamenti online, uno a settimana, dal 26 novembre al 17 dicembre alle ore 19, in cui gli artisti coinvolti, MaMiMò Teatro Piccolo Orologio, ContraSto, Il Mulino Di Amleto e #TureMagro, aprono al pubblico la loro stanza creativa, per circa un’ora.
Partecipa scrivendo a [email protected], o vai su www.fertiliterreniteatro.com, riceverai una mail con tutte le informazioni e il link della stanza virtuale su Zoom dove ci incontreremo.
La partecipazione è gratuita, ma se vuoi potrai donare un contributo che raccoglieremo per il progetto Il biglietto sospeso che permetterà, quando riapriranno le sale, di rendere il teatro accessibile a soggetti che vivono in contesti di fragilità.”

La Settimana delle Residenze Digitali
Le Residenze Digitali sono un progetto del Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in collaborazione con AMAT e Anghiari Dance Hub. Il progetto, nato durante il lockdown di marzo e aprile, ha interrogato la comunità artistica sullo sviluppo di lavori pensati per l’habitat digitale, al fine di coinvolgere gli spettatori nel web, sperimentando nuove forme di creazione e di fruizione del teatro e della danza. Al bando lanciato in primavera hanno partecipato 398 compagnie da tutta Italia e dall’estero, ma sono sei i progetti selezionati, che sono stati finanziati e seguiti con attenzione dagli enti promotori nel corso dei passati cinque mesi, e che saranno presentati durante questa settimana, come esiti del processo di residenza artistica: Olympus: Prometeo di Agrupación Señor Serrano, K di Illoco Teatro, Anatomies of Intelligence di Umanesimo Artificiale di Filippo Rosati / Joana Chicau e Jonathan Reus, Shakespeare Showdown – With a Kiss Die di Enchiridion, Isadora – The Tik Tok Dance Project di Giselda Ranieri e Simone Pacini, oltre a Genoma scenico | dispositivo digitale di Nicola Galli che è già stato presentato in anteprima a inizio novembre.
“I progetti selezionati per Residenze digitali sono uno spaccato molto significativo delle diverse modalità con cui l’oggi digitale teatrale si esprime, dalle nuove narrazioni crossmediali agli incroci inaspettati con media molto diversi – dal videogame, al cinema, al Vjng- mescolando pubblici e culture diversi; questo bando ha offerto un’opportunità e insieme un’alternativa ai palcoscenici chiusi per emergenza, ma anche e soprattutto, ha suggerito agli artisti una strada creativa inedita a cui forse, non avrebbero mai pensato. Mi piace ricordare infatti, che non è stato chiesto di “rifare” in streaming lo stesso spettacolo concepito per un palcoscenico reale ma di ripensare il concetto stesso di spazio scenico, di spazio dello spettatore, di esperienza teatrale, persino di drammaturgia ridisegnandola ad hoc per il web, per una modalità d’uso digitale e/o virtuale.” – dichiara Anna Maria Monteverdi, tutor del progetto.

Al via il 30 novembre con OLYMPUS: Prometeo, progetto della compagnia spagnola Agrupación Señor Serrano costituita da Àlex Serrano, Pau Palacios e Barbara Bloin. Una formazione dal respiro internazionale, già vincitrice nel 2015 del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, che utilizza la ricchezza di strumenti innovativi e tradizionali per estendere i confini del proprio teatro. Olympus è una serie teatrale basata su una visione critica dei miti greci destinata a un pubblico familiare: cosa succede nella mente di un bambino quando sente parlare per la prima volta di Prometeo, Antigone, Medusa o il Minotauro? Una performance interattiva che coinvolge piccoli gruppi di bambini dai 6 agli 11 anni, attraverso la figura di un performer/narratore, ovvero Pau Palacios, figurine in miniatura, una videocamera diretta e risorse online. Il primo episodio è dedicato alla storia di Prometeo. La performance interattiva con un primo gruppo di bambini avrà luogo il 30 novembre; dal 1 al 6 dicembre sarà accessibile la registrazione integrale della replica, a disposizione dei bambini e degli adulti che vorranno vederla.

Ai nastri di partenza, il 30 novembre, anche il progetto K, nato dalla collaborazione tra la compagnia Illoco Teatro, fondata da Annarita Colucci e Roberto Andolfi, e gli studenti del Corso di Scenografia virtuale dell’Università La Sapienza diretto dal regista e scenografo Francesco Calcagnini. Punto di partenza del progetto è il materiale prodotto dalla ricerca sul romanzo America di Kafka, a cura degli studenti universitari, e trasformato in produzione digitale. K è un’indagine interattiva sullo scomparso Karl Rossmann a cui gli spettatori possono partecipare su una piattaforma realizzata ad hoc. Guest star della performance online Andrea Cosentino e Sabina Guzzanti. In replica tutti i giorni, dalle 18 alle 23, fino al 6 dicembre.

Shakespeare Showdown

L’1 e il 2 dicembre alle 21, l’appuntamento è con Anatomies of Intelligence, progetto ideato dagli artisti internazionali Joana Chicau e Jonathan Reus – entrambi residenti in Olanda – e la compagnia italiana Umanesimo Artificiale fondata da Filippo Rosati. Un lavoro esclusivo che vede dialogare performance e intelligenza artificiale, unendo ricerca e spettacolarizzazione di corpi e algoritmi. Anatomies of Intelligence intende creare connessioni tra la base di conoscenza in campo anatomico e le indagini sulla “anatomia” dei processi relativi alle intelligenze artificiali. L’esito del lavoro di residenza è una performance audiovisiva per 25 spettatori alla volta: lavorando con algoritmi di intelligenza artificiale in tempo reale, Anatomies of Intelligence si concentra sulle aree di drammaturgia e narrazione digitale, composizione audiovisiva, online scenography e interface design.

Il 3, 4 e il 5 dicembre alle 21, 50 spettatori alla volta potranno vivere l’esperienza di Shakespeare Showdown – With a Kiss I Die, ideato dal collettivo torinese Enchiridion. Shakespeare Showdown è una riscrittura di Romeo e Giulietta sotto forma di videogioco in cui gli spettatori sono chiamati ad entrare nell’ “officina” artistica per scoprire il mondo dietro alla lavorazione dello stesso.

Il 6 dicembre, alle 17, viene presentato Isadora – The TikTok Dance Project, ideato dalla danzatrice e coreografa Giselda Ranieri.
Nella stessa giornata, prima e dopo l’evento di Ranieri e Pacini, il Teatro della Tosse di Genova ha organizzato una conferenza online, a ingresso gratuito, dal titolo “Schermati. Una riflessione sul presente e futuro della scena digitale”, a cui partecipano i partner delle Residenze Digitali e alcuni degli artisti programmati durante la Settimana.

Tutte le performances sono accessibili online, al costo simbolico di 3€ a biglietto: www.liveticket.it/residenzedigitali. Le informazioni e credenziali di accesso alle singole performances verranno inviate via email dopo l’acquisto del biglietto.

CALENDARIO DELLA SETTIMANA DELLE RESIDENZE DIGITALI
30 novembre, alle 18: replica interattiva di Olympus: Prometeo di Agrupación Señor Serrano (soltanto per bambini tra 6 e 11 anni). Dal 1 al 6 dicembre sarà accessibile a tutti – adulti e bambini – la registrazione integrale della replica.
Dal 30 novembre al 6 dicembre, dalle 18 alle 23: K di Illoco Teatro
1-2 dicembre, alle 21: Anatomies of Intelligence di Filippo Rosati
3-4-5 dicembre, alle 21: Shakespeare Showdown / With a Kiss I Die di Enchiridion
6 dicembre, alle 17: Isadora – The Tik Tok Dance Project di Giselda Ranieri e Simone Pacini

Francesco Curzio