Sala Mozart: uno spazio in più. Ma di che tipo?

Una nuova sala pubblica per la città d’Ivrea, ma resta l’incognita su chi potrà permettersi di affrontare le spese d’affitto

Giovedì 21 marzo presso l’Auditorium Mozart si è svolta la conferenza stampa che annunciava l’apertura della Sala Mozart (appunto) come sala finalmente messa a norma per ospitare eventi pubblici, aperti a tutti, quindi non solo ai soci, come avveniva fino a poco tempo fa. La sala da ora in poi, come recita la brochure distribuita all’ingresso, è un nuovo spazio aperto alla città utilizzabile per incontri, convegni, congressi, attività culturali, scolastiche, di formazione e di incontro.
Facciamo un passo indietro: la sala è proprietà dell’Associazione Mozart, comprata a quote da diversi soggetti privati e però anche dalla Fondazione Guelpa (per il 15 %), ma è l’Associazione Nuovo Liceo Musicale ad averne l’utilizzo (ricordate la querelle nata in seno alla Fondazione Guelpa, sollevata dalla consigliera Vallino circa l’opportunità di acquistare proprietà immobiliari). Il Comune di Ivrea, grazie ad una convezione di cui ancora non si sa nulla, avrà diritto ad alcune giornate di utilizzo (21 mezze giornate per la precisione), con modalità ancora da stabilirsi. Presenti alla conferenza solo due assessori di minoranza (Francesco Comotto e Maurizio Perinetti), grandi assenti il sindaco e qualche rappresentante della maggioranza, si dovrà aspettare per capire quali saranno le ricadute di questo nuovo spazio dal punto di vista dell’utilizzo pubblico. Ma i titoli dei giornali che recitavano “nuova sala pubblica” erano riferiti ai lavori di ristrutturazione e adattamento dell’auditorium alle norme per poterne ospitare eventi aperti a tutti, non certo al fatto che la sala sia ora di utilizzo “ comunale”. La sala rimane di utilizzo a Nuovo Liceo Musicale per le proprie attività e sarà possibile affittarla contrattando prezzi e modalità, visto che adesso è a norma con le leggi vigenti.
Per carità, bello avere una possibilità in più nel panorama cittadino, che scarseggia di spazi, ma è giusto dire che la città avrebbe bisogno di spazi pubblici, nel senso di aperti e utilizzabili da tutti senza costi stratosferici, perché parliamoci chiaro: non si sa chi si potrà permettere di affrontare l’affitto e le altre spese (service audio e luci, ecc…) se non già ben organizzato e con disponibilità economiche di una certa entità. La cultura affidata al mecenatismo privato, come detto dal consigliere Guelpa Marco Liore, durante la conferenza stampa, sarà anche lodevole, ma che a decantarne le lodi sia il consigliere di una Fondazione che gestisce un lascito dedicato alla cultura della città fa un po’ specie. Che la Fondazione Guelpa investa soldi per l’acquisto di un immobile che non è di uso pubblico puro, ma solo su gentile concessione tramite una convenzione fa il paio con l’avere un teatro civico, darlo in gestione ad un ente privato, investirci una bella somma di denaro messa a bilancio ogni anno e dover pagare per avere le luci e il sipario. Intanto chi in città si occupa di cultura fa fatica a trovare spazi adeguati persino per una modesta conferenza. Ben venga che Nuovo Liceo Musicale sia riuscito a trovare questa cordata di imprenditori disposti a rendere la sala accessibile a tutti, però non confondiamo il pubblico con altro che pubblico non è se non nella forma di utilizzo, cioè nel fatto che ha i requisiti affinché un pubblico venga ospitato ad un evento.
Con questo siamo comunque contenti che l’offerta culturale della città si ampli e ne seguiremo i programmi, sicuramente interessanti come quelli fin’ora proposti in forma valida solo per i soci.

Lisa Gino