Strade parallele: KABUL-IVREA

#STRADE PARALLELE  Kabul-Ivrea  dedicato a Shamsia Hassani – Ivrea 18 – 26 settembre 2021
Mostra itinerante per le vie della Città di Ivrea
INAUGURAZIONE sabato 18 settembre 2021 ore 11.00 in Sala Santa Marta

La mostra, con il patrocinio della Città di Ivrea, si snoderà tra Sala Santa Marta (nei primi due giorni), nell’atrio del Comune di Ivrea, su alcuni muri della Città e nelle vetrine dei negozi del centro.
In collaborazione con la Consulta Stranieri del Comune di Ivrea

Le associazioni: CASA DELLE DONNE Ivrea – CLUB INNER WHEEL Ivrea – LUCYASSOCIAZIONE -SOROPTIMIST INTERNATIONAL Club Ivrea e Canavese – VIOLETTA la forza delle donne APS, sono da sempre vicine alle problematiche delle donne e in questo momento tanto difficile, sono vicine al popolo afghano e hanno voluto “esserci” per raccogliere testimonianze di problematiche sociali che, troppe volte, non sono in accordo con la civiltà che vorremmo per il mondo.

Ferme su quanto sopra, simbolicamente, creiamo un parallelismo tra la strada di Kabul e quella di Ivrea ospitando le riproduzioni delle opere di SHAMSIA HASSANI, promuovendo lo sforzo che questa grande e coraggiosa artista sta compiendo per trasmettere un messaggio a tutte le donne afghane e, di rimando, a tutta l’Umanità.

Apprendiamo dai “social” l’invito a diffondere la notizia della reale difficoltà in cui si trova Hassani vista la poetica del suo messaggio artistico dedicato al popolo oppresso e alle donne che vivono l’annullamento totale della propria personalità incoraggiando loro, dai muri di Kabul con i suoi lavori di street art, verso la consapevolezza del proprio essere e la coscienza femminile.

In una città dove la sopravvivenza quotidiana è ancora una scommessa, realizzare un’opera d’arte raggiunge una statura quasi soprannaturale, tant’è straordinaria in mezzo alla polvere, alle macerie, ai lutti e al terrore.

Sfidando i pericoli di una città in stato d’assedio e il rischio di essere donna, nata in Iran da genitori fuggiti dalla guerra civile, è la prima afghana a dedicarsi alla street art che, con i suoi graffiti, ha ingentilito il volto della capitale.

I suoi non sono graffiti qualsiasi: in primo luogo, perché rompono l’approccio iconoclasta dell’arte islamica e, in secondo luogo, perché i suoi soggetti sono donne. Donne avvolte nel tradizionale chador, in pose leggiadre come antiche Dee Madri della civiltà sogdiana, con strumenti musicali o, semplicemente, immerse nei loro pensieri.

Le sue donne destabilizzano la sensibilità patriarcale, ma soprattutto arrivano al cuore delle interessate.

Prima di essere un’artista, Shamsia, è una donna, desiderosa di insegnare loro a guardarsi, a vedersi e, finalmente, riconoscersi in quanto esseri umani titolari di diritti. Il cammino è ancora lungo, ma il meccanismo ha cominciato a muoversi.

Nonostante il pericolo, Hassani (docente all’Accademia di Belle Arti di Kabul) persegue la sua opera di resistenza, affrontando le rinnovate minacce talebane.

Ha raggiunto un certo livello di successo internazionale è entrata nella lista dei 100 pensatori globali più importanti del 2014 di Foreign Policy ed è stata inclusa nel secondo volume di Goodnight Stories for Rebel Girls, una raccolta di ritratti di donne rivoluzionarie di tutto il mondo.

Dopo l’invasione talebana, ha fatto circolare due immagini che mostrano ragazze vestite di un blu radioso mentre trasportano immagini di speranza, mentre i combattenti oscuri e minacciosi incombono su di loro. La paura, la disperazione e la repressione violenta che le donne afghane ora affrontano non sono le uniche immagini presenti in queste opere: la forza e la voce di queste donne risuona forte, così come la loro volontà di autodeterminazione.

Oggi, come tante altre donne, Hassani vive nascosta costretta ad aspettare che la vita le fornisca giorni sereni, migliori, questo è un modo per starle vicino.

Le offerte raccolte saranno devolute alla FONDAZIONE PANGEA ONLUS, attiva nell’accoglienza di donne e bambine a Kabul.


Aderiscono e collaborano al progetto: Fuori dal tunnel associazione culturale e Morenica_NET

Foto della mostra