Sul Giorno del Ricordo, contro ogni strumentalizzazione…

Due documenti dell’Anpi in occasione del Giorno del ricordo, sbandierato dalle destre come rivincita sulla memoria della Resistenza

Su Confini orientali e foibe

Nel 2004 venne istituito il “Giorno del ricordo”, un momento di riflessione di cui si è appropriato la destra, presentandolo in alternativa al “Giorno della Memoria”. I motivi vanno ricercati lontani nel tempo, nei torti fatti durante la guerra dai nazifascisti e dalle vendette e repressioni scatenate dopo, nel silenzio delle nazioni in piena guerra fredda e – probabilmente – dal poco coraggio che allora impedì di riconoscere l’intera verità, seppur scomoda, complice la politica di quegli anni.
La tragedia dei confini orientali, del fascismo, delle foibe e dell’esodo delle popolazioni italiane fu, per molti anni, “una pagina di storia dimenticata” (come già ebbe a pronunciarsi l’Anpi provinciale nel 2015). “Dimenticata dalla storiografia ufficiale, dimenticata dalla politica. Eppure, si tratta di una tragedia che ha toccato in profondità la nostra coscienza di popolo e che ha avuto e continua ad avere forti ripercussioni di carattere sociale e culturale.
Ricordare le foibe e i drammi verificatisi ai confini orientali significa non dimenticare le diverse sfaccettature ideologiche e politiche, in un contesto complicato per una terra che ha sempre vissuto lo scomodo status di terra di confine.”

Per questi motivi desideriamo offrire alla vostra lettura una breve documentazione che potrà offrire spunti di conoscenza e documentazione.
La verità storica non deve spaventarci, qualunque essa sia, perché i valori per i quali venne combattuta la Guerra di Liberazione, da cui nacque la nostra Carta costituzionale, erano e rimangono intoccabili, al di sopra di ogni revisionismo.

M.B. (ristampa della premessa sul Notiziario 2018)

«La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale» (legge 30 marzo 2004 n. 92)

Per comprendere il perché delle foibe o dell’esodo di molti italiani che risiedevano lungo i confini orientali dell’Italia, occorre inquadrare questi avvenimenti in un più vasto contesto storico. E’ quanto ci proponiamo di fare da alcuni anni…

Le vicende del confine orientale

Allegati:

– Tragedie del confine orientale: FASCISMO FOIBE ESODO 1918 1956 (Fascismo Foibe Esodo curato da Anpi Ivrea e Basso Canavese 2018)

Video integrale del Convegno promosso dal Comitato nazionale ANPI e dal Coordinamento regionale Friuli-Venezia Giulia svoltosi sulla pagina Fb dell’ANPI nazionale il 19 gennaio 2021

(clicca qui sotto per vederlo)

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