Supermercato coop a Ivrea: si allarga il fronte del no, ma potrebbe non bastare

Centocinquanta le firme raccolte dai commercianti per chiedere all’amministrazione di fermare il progetto; anche M5S, Legambiente, Rifondazione Comunista, Libera Sinistra per Ivrea, Confesercenti e Ascom Ivrea contrarie. Comotto: «esiste il rischio che l’Ipermercato possa essere fatto anche senza l’accordo con il comune». Ballurio in mezzo alla bufera

La brusca accelerata di fine anno dell’amministrazione Sertoli sul supermercato coop d’Ivrea ha acceso un dibattito cittadino destinato a occupare le prime pagine dei giornali almeno fino alla fine di gennaio, quando il consiglio comunale deciderà, de facto, che posizione prendere: se concedere la variante del piano regolatore per ampliare la superficie commerciale dell’area davanti alla stazione da 900 mq a 2.500 mq oppure no.
Anche se alcuni cominciano a chiedersi: basterà un pronunciamento del consiglio comunale per fermare l’installazione di un supermercato di fronte alla stazione ferroviaria, nella zona di “Casa Molinario”?

Com’è cominciato tutto?

La vicenda ebbe inizio nell’estate 2016 quando Genco, società proprietaria di Casa Molinario e altre aree contigue, presentò domanda per l’insediamento di un supermercato alimentare Coop di 2.500 metri quadrati. La proposta sollevò immediatamente critiche e reazioni da parte dei commercianti che, tuttavia, tirarono un sospiro di sollievo quando l’ufficio tecnico del Comune d’Ivrea espresse parere negativo perché il Piano Regolatore eporediese prevedeva (e prevede tutt’oggi), per quell’area, un limite di 900 mq per uso commerciale. La società fece ricorso al TAR, ottenne una riapertura delle trattative con il Comune, ma dovette momentaneamente rassegnarsi a causa delle elezioni amministrative. Le dichiarazioni pro-Coop fatte in campagna elettorale dal sindaco Sertoli infusero nuovo vigore tra i proponenti che, per nulla rassegnati, tornarono a chiedere alla nuova amministrazione di esprimersi nel merito. Volendo accelerare l’iter, l’amministrazione Sertoli provò a convincere il Consiglio Comunale a riunirsi pochi giorni prima della fine dell’anno per votare in fretta e furia la variante del PRG, ma le opposizioni, con Fresc e Comotto in testa, ottennero un rinvio della decisione a fine gennaio.


(Una fotografia dell’attuale situazione della GDO nel territorio eporediese. Clicca sulla mappa per esplorare)

La lettera dei commercianti eporediesi

La rabbia dei commercianti: “ci sentiamo traditi”

«Ci sentiamo traditi ancor prima di cominciarlo quel proficuo rapporto di rilancio del settore». Queste parole sintetizzano il contenuto della lettera sottoscritta il 4 gennaio da cento commercianti d’Ivrea (ad oggi il numero è salito a 150) consegnata al Sindaco e all’assessora al commercio Ballurio. Assessora finita al centro delle polemiche per l’ambivalenza delle sue posizioni. «A novembre» racconta vivacemente Ciro Lubrano, commerciante di via Arduino «Ballurio si era presentata al settore del commercio durante un incontro pubblico dicendo che “la musica era cambiata”, che si sarebbe riqualificato il centro storico e che sarebbe stata istituita una “consulta per il commercio”, un organo consultivo che avrebbe avuto voce in capitolo in merito alle questioni più importanti. Com’è possibile che non si sia menzionato nulla dell’ipermercato?». Su quale debba essere la scelta finale del Comune d’Ivrea, inoltre, i commercianti non usano giri di parole: «Voi dovreste dire semplicemente NO».

Il fronte del no si allarga

Nell’arco di una settimana altre voci si sono unite a quelle dei commercianti, dando vita ad un coro di pareri negativi. I primi a esporsi e sbilanciarsi sono stati i 5Stelle, che già in campagna elettorale avevano manifestato la loro posizione. Parlando di «speculazione incautamente appoggiata dall’Amministrazione» il gruppo consiliare del M5S d’Ivrea sostiene che «le ricadute negative dell’opera siano troppe e soprattutto inconciliabili con un nuovo modello di sviluppo della città che sappia difendere il lavoro dei suoi commercianti e che creda nel riconoscimento UNESCO come possibilità di crescita». Per questo motivo i 5S sono stati in piazza Ottinetti sabato 12 gennaio per raccogliere firme; lo stesso hanno fatto l’associazione AmilAmi, in corso Botta, angolo via Palestro, e Rifondazione Comunista nella stessa giornata in piazza Balla.

Contrarie al progetto si sono espresse anche le associazioni di categoria Confesercenti e Ascom Ivrea, nonché la lista Libera Sinistra per Ivrea e il Circolo Dora Baltea di Legambiente che denunciando il pericolo della cementificazione che si verrebbe a creare aggiunge: «sarebbe l’ennesima dimostrazione che l’urbanistica, cioè le funzioni fondamentali che regolano il futuro della città, si modella più sugli interessi dei privati che del bene comune».

Si può fare l’Ipercoop anche senza il parere favorevole del consiglio comunale?

Per quanto esteso e convincente stia diventando il fronte del no, esiste la possibilità che l’Ipermercato possa comunque insediarsi in città senza la necessaria variazione del PRG o almeno questo è quanto si cercherà di capire con il SUAP, gli uffici tecnici e l’ufficio legale del comune d’Ivrea martedì 15 durante la commissione per l’assetto del territorio convocata dal consigliere Comotto. La preoccupazione che ciò possa accadere nasce da un’incongruenza che esiste tra il Piano Regionale del Commercio e il PRG d’Ivrea. Provando a semplificare, secondo il piano regolatore eporediese l’area su cui dovrebbe sorgere l’ipermercato viene definita A1 (e non consente, senza una variante, alcun complesso di 2.500 mq), mentre le carte della Regione Piemonte identificano quell’area come A3, compatibile con la metratura richiesta da Nova Coop.

Che la società proponente possa aggirare il piano regolatore di una città appellandosi liberamente a regolamenti di enti superiori è una questione che dovrà essere chiarita in commissione consiliare, ma questo rischio, secondo Comotto, cambia il quadro delle possibilità nonché la posizione da assumere: «ViviamoIvrea è ovviamente contraria alla grande distribuzione e favorevole al commercio locale, ma prima di esprimermi voglio vederci chiaro perché se l’alternativa è tra fare un ipermercato concordando il progetto con il comune o fare comunque l’ipermercato, ma senza coinvolgimento comunale, allora la questione si complica».

Il Comune d’Ivrea è chiamato a fare una scelta politica

A prescindere dall’esito finale della vicenda, il Consiglio Comunale sarà chiamato a esprimersi e rispondere, ai commercianti e ai cittadini, sull’opportunità che un supermercato si insedi in prossimità dell’asse Unesco di via Jervis.
La posizione del M5S è chiara, quella di ViviamoIvrea, se pur di netto rifiuto in linea di principio, appare meno scontata (Comotto fa sapere che prenderà una posizione definitiva quando avrà più chiaro il quadro della situazione), come quella dei consiglieri del PD che, sulla questione, si riuniranno lunedì per prendere una decisione.

Chi non dovrà votare in Consiglio Comunale, ma sarà comunque tenuta a rispondere delle sue dichiarazioni è, infine, l’assessora al commercio Ballurio. Il maldestro e goffo tentativo di scaricare ogni responsabilità sulla precedente amministrazione (che non aveva detto nulla di definitivo in merito a questa vicenda) è fallito, smentito non solo dalle recenti dichiarazioni dell’ex sindaco Della Pepa, ma anche dal tentato “blitz” di fine anno per approvare in fretta e furia la variante al PRG. Un tentativo fallito, ma che lascia intendere una posizione dell’assessora al commercio a favore dell’insediamento dell’ennesimo supermercato.

Andrea Bertolino