Torna il rito, e danza

Devotischeletri, nuovo progetto del Baobab in un tour esperienziale

In principio era Dio, o era la Terra, o era il Cielo stellato, o era un prato. Poi è arrivato un animale, e dopo tantissimo tempo l’uomo. Così tanto tempo che quasi si è dimenticato cosa c’era prima e da dove lui stesso proviene.
Ma qualche filo è rimasto, e le più semplici comunità umane ancora coltivano un rapporto con il sacro attraverso il corpo e la mente, corpo che danza e mente che si eleva, gesti antichi e significanti.
Questo avviene ancora in realtà non completamente assorbite dalla civiltà occidentale, in Africa o in Indonesia o in Centroamerica, mentre nel nostro piccolo mondo civilizzato l’aspetto di spettacolarizzazione e intrattenimento ha preso decisamente il sopravvento su quello spirituale.
La danza afro, con le sue origini lontane o ancestrali, è quindi un buon punto di partenza per ritrovare una dimensione diversa dell’espressione artistica, una dimensione “rituale” svincolata da un mero ritorno economico.
Il progetto Devotischeletri di Giulia Ceolin, danzatrice e coreografa legata al Centro Baobab di Ivrea, si propone di “ricercare la dimensione rituale della messa in scena per donare a livello simbolico al pubblico, a me stessa, ai danzatori, ai luoghi la possibilità di giovare dell’atto creativo.
Devotischeletri vuole essere sì un omaggio alla struttura del corpo che ci sostiene, ma anche una valorizzazione dei popolari “scheletri nascosti” che palesandosi in momenti assolutamente imprevedibili ci guidano nel percorso evolutivo scoprendo i talloni d’Achille.”
Ecco quindi l’idea di comporre una danza per quattro danzatrici che riporti alla dimensione del rito collettivo, che si fa amplificatore di energia e contatto con quel qualcosa che sta sopra di noi, oltre noi. Una danza che non può stare chiusa su un palco ma che deve vivere luoghi che per alcuni sono sacri: un prato, una vigna, una chiesa, un fiume. Una danza quindi che cambierà a seconda del contesto e dell’ora, in modo anche imprevedibile.
Dopo la prima uscita nel magico campo del Ciucarun di Bollengo (alle 5 del mattino), per la seconda l’appuntamento era alle 21 nella piazza di Pecco, in Valchiusella, da dove siamo stati condotti a piedi in un incantato costone di collina dominante il paese sottostate e il suo lago. Le quattro danzatrici a piedi nudi sul prato, noi spettatori sotto i filari della vigna, le mucche sullo sfondo indifferenti a brucare e suonare i loro campanacci.
Inizia una danza silenziosa ma parlante che pian piano si fonde con la terra, l’erba, il cielo, guidata da una colonna sonora non invadente ma opportuna fondata su percussioni e canto cui si aggiungono naturali i suoni della campagna. Le quattro figure colorate, in nero, bianco, giallo e rosso usano a tratti maschere quasi tribali, e torna l’Africa. Non si cerca perfezione, si vede fatica fino allo sfinimento e tanta energia, raccolta e lanciata.
Ricordo il teatro di Bali, che stregò anche Antonin Artaud, e le chiare parole di Pak Tempo, storico danzatore balinese: “tutto ha origine da un Principio Unico che è Dio e ad esso ritorna. Il teatro trova nel corpo dell’attore il luogo dove ristabilire l’equilibrio dell’unicità, l’energia unica e fondamentale, il serbatoio di tutte le forme di vita. Il corpo dell’attore è, letteralmente, un corpo divino, calamita le varietà e le assorbe, come fa Dio, poi le restituisce al pubblico in un nuovo equilibrio di varietà.”
Grazie quindi a questo nuovo coraggioso progetto che è appena agli inizi del suo percorso e vedrà anche una sua realizzazione in video. Scoprite le prossime tappe e partecipate al ritorno del rito.

Francesco Curzio

 

Devotischeletri
Coreografia: Giulia Ceolin
Danza: Eleonora Buratti, Ghizlane Harraze, Barbara Menietti, Gloria Santella
Musiche originali: Luca Boggio, Paolo Panizza, Giulia Ceolin
Oggetti di scena: Giulia Ceolin
Video: Valentina Corrado
Produzione: Baobab Musiche e Danze d’Africa, Ivrea

TOUR ESPERIENZIALE
“scoprire il sentire”
Lo spirito dei luoghi. Percepire come cambia l’aria.
Sentirlo. Riconoscerlo. Descriverlo. Sei capace?
Questo cercheremo: come cambia un luogo prima, durate e dopo un atto di danza rituale.

21 giugno – Prato del Ciucarun, Bollengo – h 05.20
24 giugno – Pecco, Valchiusella – h 21.00
6 luglio – Parco Docks Dora, Torino – h 13.00
7 luglio – Area di S. Stefano, Chiaverano – h 19.30
11 luglio – Chiesa di S. Secondo, Magnano – h 20.00
6 agosto – Casa Privata, Vische – h 15.00
– Chiesa di S.S.Salvatore, Quincinetto h 22.00
10 agosto – Fiume Cervo, Biella – h 13.00
16 settembre – S.Giacomo, Andrate – h 19.10
17 settembre – Traversella, Valchiusella – h 19.00