Un’astronave sempre più aliena

Il Centro La Serra è chiuso da più di cinque anni, ma nulla si muove

Sono passati più di cinque anni, per la precisione dal 27 febbraio 2014, dalla chiusura dell’ABCinema, ultima attività aperta all’interno del Centro Culturale La Serra.
Nulla si è mosso in questo periodo per sanare l’anomalia, che sta diventando una ferita, del più recente edificio olivettiano, escluso dalla porzione “Città patrimonio dell’Unesco” ma unico ben visibile nel cuore della città.
Se già aveva bisogno di urgente manutenzione quando era aperto ora “l’astronave atterrata nel centro della città” scivola sempre più verso il diventare simbolo dell’incuria e del degrado, di recente solo arginato dalla chiusura degli accessi laterali per evitare vandalismi e sporcizia.
Ivrea si ritrova così senza un centro congressi/auditorium in pieno centro, senza un cinema con programmazione d’essai, senza una invidiata sala conferenze e uno spazio espositivo per mostre e incontri.
Il resto dell’edificio continua ad essere utilizzato da una piscina con palestra, da vari uffici e dai mini alloggi ai piani superiori, sempre condizionati dalla difficilissima gestione degli impianti comuni, elettricità, gas, ecc., pensati in origine per un unico utente (Olivetti) e poi non suddivisi all’atto della vendita delle singole porzioni. E’ dei giorni scorsi la notizia della mega bolletta, emessa dall’Enel e contestata dai condomini, per 800.000 euro di consumi passati, mal conteggiati e ricalcolati. Il tribunale discuterà la causa a gennaio.
Sempre per una questione di suddivisione impianto già negli anni scorsi il gas era stato staccato a tutto il condominio, costringendo ogni condomino a riscaldarsi autonomamente con stufe elettriche.
Tutto nasce dalla decisione di Pirelli, allora proprietaria dell’immobile dopo averlo assorbito da Olivetti, di vendere l’edificio non più in blocco, come aveva provato a fare per anni, ma frazionato, senza preoccuparsi di rendere autonome le singole porzioni, che oltretutto erano parecchio diverse come tipologia e dimensioni: cinema, piscina, ristorante, bar, uffici, alloggi, ecc. Certo, gli alloggetti erano carini e molto economici ma la struttura avrebbe dovuto essere ripensata in toto, se Pirelli non fosse stata interessata solo a liberarsi dell’immobile.
Aperto nel 1976 dalla Olivetti e funzionante fino al 2001 come Hotel e Centro congressi, nel 2004 in quella che era la “Unità residenziale est”, secondo la denominazione olivettiana, si era trasferito l’ABCinema d’essai, che prima proiettava all’Oratorio San Giuseppe, fino alla decisione nel 2007 di Pirelli RE di vendere l‘immobile.

Si costituì così la Società Effetto Serra, formata da AEG, Cooperativa Rosse Torri, Libreria Cossavella, Localport e parecchi altri soci, sia società che privati cittadini, che nel 2007 acquistò la zona del Centro Culturale (atrio, bar, auditorium con la gestione anche della Sala Cupola di proprietà del Comune) facendone un polo di attività dotato di libreria, bar, cinema/teatro, area per conferenze, presentazioni librarie e mostre. Poi, a causa delle difficoltà economiche e gestionali e in assenza di qualunque contributo pubblico la Società ridusse via via le attività fino alla chiusura del Centro nel 2014.

Con il fallimento della Società la proprietà è passata al Curatore nominato dal tribunale che per due volte, nel 2017 e nel 2018, l’ha messa all’asta per un valore prima di 424.000 euro e poi di 339.000 euro, senza ricevere offerte.
Poteva andare diversamente? La struttura aveva bisogno di importanti opere di manutenzione, sicuramente non alla portata di una piccola società come Effetto Serra. Nel 2012 si era però intravista una possibile risoluzione con la volontà di AEG di ristrutturare la parte di pertinenza della società per dotare la città di un forte polo culturale, intenzione presto arenatasi nelle divisioni all’interno della stessa AEG, e poi nel 2013 quando da parte del Comune si è manifestata la possibilità di utilizzare un finanziamento europeo pari al costo della ristrutturazione, circa 1 milione di euro, a patto che l’edificio fosse di proprietà pubblica. Qui sarebbe potuta intervenire la Fondazione Guelpa che al costo di 300.000 euro avrebbe potuto rilevare il Centro Culturale e consentire al Comune di ristrutturare con il finanziamento individuato. La decisione non la prese nessuno e il contributo venne deviato dal Comune sulla ristrutturazione del Meeting Point Adriano Olivetti, immobile certamente con una sua utilità (anche se in precedenza destinato all’abbattimento), ma non paragonabile al Centro la Serra.

 

la vasca cruciforme

E se Ivrea sembra dimenticarsi di quell’edificio, progettato da Mainardis e Cappai e presente nei libri di architettura, sono i giornali e siti internazionali a stupirsi di come Ivrea non coltivi le proprie ricchezze: dal New York Times //www.nytimes.com/2019/08/28/t-magazine/olivetti-typewriters-ivrea-italy.html
ad Alias,  al Guardian:   http://www.theguardian.com/cities/2016/apr/13/story-cities-21-adriano-olivetti-ivrea-italy-typewriter-factory-human-city

 

Ultima nota: nel seminterrato sotto l’edificio sono conservate e ben visibili importanti vestigia d’epoca romana e successiva, come la

notevole vasca cruciforme, la strada romana e le tabernae, attualmente anche loro non visitabili.
Almeno sono allineate alle altre eccellenze storiche di Ivrea, San Bernardino, il Castello e l’anfiteatro: chiuse.

Francesco Curzio