Un’amministrazione senza vergogna e senza storia.

Una pagina oscura del Consiglio Comunale di Ivrea: la maggioranza di centro-destra “assolve” il consigliere che inneggia alla Decima Mas, il braccio armato del Terzo Reich in Italia dopo l’8 settembre.

Rabbia e incredulità fra le forze della minoranza in consiglio comunale per la “difesa” del consigliere Marchiori in risposta alle interpellanze della minoranza (PD-VIM5S) dopo che lo stesso aveva condiviso un post che inneggiava alla X Mas. Il consigliere anziché fare ammenda, chiedere scusa per aver offeso chi ha dato la vita per la liberazione dal nazi-fascismo, si è messo a leggere per 8 minuti un testo che ribadiva l’elogio alla Decima, senza cenno alcuno né condanna dei crimini feroci di cui questa di è macchiata.  Alta anche l’indignazione fra le cittadine e i cittadini chiamati dall’Anpi ad un presidio davanti al Municipio non appena si è saputo che la discussione si sarebbe tenuta a porte chiuse. Una interpretazione opinabile dell’articolo 68 del regolamento da parte del presidente del consiglio comunale non ha infatti consentito ai cittadini di essere presenta alla discussione, come se si trattasse di fatto privato e personale, mentre la questione era ed è tutta politica. Indignazione che è esplosa in rabbia quando sono iniziate a trapelare le parole del consigliere e la difesa dello stesso da parte di tutta la maggioranza. Dai banchi della maggioranza si è arrivato a dire che si attaccava un consigliere mentre si andava a braccetto con una terrorista. Il riferimento è l’incontro tenutosi a Ivrea fra Agnese Moro e Adriana Faranda, facente parte di un percorso di incontri iniziato da tempo sulla “giustizia riparativa”. Un incontro di alto valore etico e morale al quale l’amministrazione di centro-destra guidata dal sindaco Stefano Sertoli ha negato il patrocinio. Un’altra vergogna per la Città di Ivrea.

Le reazioni

Sul caso del consigliere che elogia la X Mas e sulla maggioranza che tace

Ennesima prova di ottusità della maggioranza nel Consiglio comunale di Ivrea: in merito al consigliere Marchiori che ha elogiato sui social la X Mas, tristemente nota per aver combattuto dal settembre ’43 sino alla fine della II guerra mondiale al fianco dei tedeschi occupanti in funzione anti-partigiana, macchiandosi di efferate torture ed uccisioni. Nessuno dei suoi colleghi della maggioranza è intervenuto a sanzionarlo. Le opposizioni ne avevano chiesto le dimissioni, o quantomeno un atto di pentimento, una dichiarazione di antifascismo, sia pure all’ultimo minuto. Nulla di tutto ciò, anzi.
Marchiori ha osato contrattaccare con tracotanza, leggendo due pagine elogiative della flottiglia X Mas (tra l’altro, confondendo volutamente il reparto militare dell’Esercito di prima e dopo la guerra, con lo scellerato comportamento del gruppo X Mas nel periodo della Resistenza, combattendo al fianco dei tedeschi contro i Partigiani).
Ricordiamo che la Decima Mas si macchiò di efferate uccisioni di Partigiani, fra le quali – una per tutte, la tristemente nota vicenda di Ferruccio Nazionale al quale è intitolata la piazza di città, orrendamente torturato, talché al momento dell’impiccagione il Martire era privo della lingua e degli occhi, strappatigli in carcere.
Secondo costui la minoranza avrebbe “cavalcato” il problema a livello politico. Segno che finge di non aver capito… Ha poi osato parlare di Gino Pistoni (con ciò infangando un altro Martire, da noi invece molto celebrato). Insomma, una grande confusione.
Unico commento dalla maggioranza: l’accusa che noi preferiamo additare un consigliere (Marchiori), ma che si preferisce andare sottobraccio ad una terrorista (si riferisce all’incontro di qualche giorno fa tra la figlia di Aldo Moro e la Faranda, che al tempo militava nel gruppo armato che catturò ed uccise Aldo Moro). Accusa infame, insensata, strumentale. Abbiamo invece assistito ad un incontro splendido fra due donne che hanno saputo elaborare il lutto, perdonare ed essere perdonata, dopo un lungo e sofferto percorso che le ha viste riconciliarsi.
Nulla di tutto ciò nelle parole che vengono da una maggioranza che non ha dato nemmeno il patrocinio all’iniziativa.
Insomma, non solo il consigliere non si è scusato, ma è passato all’attacco, complice una maggioranza silenziosa. Una maggioranza consigliare tutta da rifare. Ribadiamo che l’Anpi non ha nessun intento nascosto in vista delle future elezioni comunali ad Ivrea. Non l’abbiamo mai fatto, non ci siamo mai schierati tranne raccomandare di non votare partiti di stampo fascista. Però, un tale coacervo di persone è la prima volta che Ivrea deve sopportarle. Speriamo sia l’ultima.
Perché, ripetiamo, questa vecchia e nuova destra che siede sui banchi del Consiglio comunale che fu di Olivetti e di tanti altri galantuomini, a noi non sta proprio bene…
Ci auguriamo che i Cittadini di Ivrea capiscano quali e quanti danni essa rechi alla Città, anche dal punto di vista morale e della sua Storia.
Da parte nostra ci impegniamo a rendere note ai Cittadini di Ivrea tramite assemblee cittadine e una mostra le efferatezze compiute dai fascisti, fra i quali si distinguevano proprio i militi della X Mas. Ne racconteremo le vicende affinché tutti, anche i più giovani, possano sapere e conservare una memoria consapevole della nostra Storia.

Senza vergogna! Senza Storia.

Il consigliere che elogia la X Mas offende il Consiglio Comunale, istituzione democratica della Repubblica italiana, e offende la memoria di chi diede la vita per la libertà dal nazi-fascismo.
Quanto è emerso dalle porte ingiustamente chiuse del consiglio comunale di ieri è molto grave si è lasciato leggere per otto minuti un testo che magnificava le gesta della Decima Mas fermando la storia laddove conveniva, omettendo strumentalmente la ferocia della X Mas, braccio armato italiano del Terzo Reich che si è macchiato dei peggiori crimini, massacri, torture, contro chi lottava per liberare l’Italia dal nazi-fascismo.
Che in un Consiglio Comunale un’istituzione democratica, questo possa accadere non può che destare grande preoccupazione e piena condanna.  Il presidente del consiglio comunale, la vicesindaco, il sindaco intervenuto con un messaggio, avrebbero dovuto proteggere il Consiglio Comunale da questa offesa e invece l’hanno, se non approvata, permessa.
Venivamo chieste le dimissioni del consigliere da parte di tutta la minoranza, dall’Anpi e dalle forze antifasciste cittadine, noi fra queste con Unione Popolare, e in tutta risposta gli han lasciato leggere non un’ammenda per lo sciagurato gesto di condividere un post inneggiante alla X Mas, ma un rafforzo di quella condivisione, in pieno spregio di chi è morto, brutalmente torturato, il tutto senza vergogna e proprio davanti al quadro che ricorda uno di questi ragazzi trucidati, e proprio nella piazza a lui intitolata: Ferruccio Nazionale, partigiano Carmela. Solo uno dei tanti partigiani e delle tante partigiane che diedero la vita per la nostra libertà, anche quella di quel consigliere che inneggia invece a chi la vita ha tolto a ragazzi ancor più giovani di lui.
Tutto ciò è inaccettabile e deprecabile, ancor di più in una città, un territorio, che ha dato tante vite per la Resistenza, per la Liberazione.
Per questo reiteriamo la nostra richiesta al sindaco Stefano Sertoli, per la sua maggioranza, e al presidente del Consiglio comunale, Diego Borla, di garantire la difesa dei valori della Costituzione e di condannare comportamenti non consoni con il ruolo istituzionale di consigliere, quali quelli che pur a porte chiuse sono usciti dall’ultimo consiglio comunale del 29 novembre us.

Riappacificazione si, riabilitazione no

Siamo prima di tutto Consiglieri e come tali rappresentanti delle Istituzioni, istituzioni che vanno servite con rispetto, disciplina e onore come recita l’art. 54 della Costituzione:
“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”
E se la Costituzione, figlia della Resistenza, è stata scritta in funzione antifascista, ideologia che i Padri e le Madri costituenti conoscevano bene, è ovvio che tutti noi, più ancora che i cittadini che rappresentiamo, abbiamo il dovere giuridico e morale di rispettarla in ogni sua parte, a partire dal Sindaco che giura materialmente su di essa al momento dell’insediamento.
Il Consiglio è un’assise in cui c’è spazio per tutti i pensieri (e questo grazie alla nostra Democrazia, conquistata dalla lotta di Resistenza e dal sacrificio di quei partigiani che la Decima MAS tanto crudelmente perseguitò) ma non per quelli che rinnegano la storia nei suoi aspetti fattuali e in questo caso quella della Città che rappresentiamo
Nell’aula del consiglio è bene che maturi anche la missione di “riappacificare”, ma non lo si può fare con chi riabilita una storia che ha portato Ivrea su tutti i libri di storia per le atrocità commesse dalla Decima e subite da civili e partigiani, qui dove il municipio si affaccia su Piazza Ferruccio Nazionale, dove “Alimiro” fece saltare il ponte salvando la città, mentre i repubblichini della Decima lo presidiavano.
Ecco perché, noi consiglieri del PD, non abbiamo accettato alibi come quelli che si sono sentiti: l’intervento del consigliere Marchiori, nel quale si ricostruisce solo una parte, quella del reparto dei mezzi d’assalto della Marina italiana che nel marzo del 1941 assunse la denominazione di “X flottiglia MAS ma tralascia completamente la parte che va dal maggio 1943, data in cui il comando della X MAS fu assunto da J.V. Borghese, il quale dopo l’8 settembre ne fece una formazione militare autonoma per continuare a combattere al fianco del Terzo Reich. Diventando “famosa” per i civili marchiati prima e uccisi poi, per la lotta contro i Partigiani; o il giustificare i comportamenti “da tastiera” … a cui oggi siamo soggetti, come ha fatto il Sindaco.
Un Consigliere che elogia la X MAS davanti ad un quadro che rappresenta un partigiano morto, che cita Pistoni con leggerezza, ma che forse non sa neppure che mori a 20 anni colpito da una scheggia di mortaio mentre si era attardato a soccorrere un soldato tedesco ferito, e che non sa che Ivrea è una Città della Resistenza e Antifascista per Costituzione e a cui nessuno della sua stessa maggioranza ha pensato di suggerirgli: un elegante e contrito silenzio. A tal proposito, forse è stato più intelligente Montesano a dire “non sapevo”, ho una raccolta di magliette e come ho messo questa della X-MAS, potevo mettere quella di MAO, davanti a tutto questo ci diventa difficile non condannare il comportamento del Consigliere soprattutto avendo sempre condannato tutte le idee di stampo neofascista e dichiaratamente neonaziste che si sono presentate ad Ivrea.

Difendere i valori della Costituzione, della Resistenza e della Pace

Durante la discussione avvenuta in aula abbiamo ribadito la necessità di difendere i valori della Costituzione, della resistenza e della pace che devono essere il fondamento dell’’agire politico di tutti i Consiglieri comunali.
Le iniziative delle forze di minoranza, dell’ANPI e di cittadini presenti in piazza prima dell’inizio del Consiglio Comunale mostrano quanto l’identità della nostra comunità sia legata alla memoria storica della lotta di liberazione.
A fronte dei gravi errori commessi dal Consigliere Enrico Marchiori abbiamo chiesto chiarimenti e sollecitando Il Consigliere a “ fare ammenda” precisando il suo pensiero rispetto alla dittatura fascista e alla lotta di liberazione.
Il Consigliere nel suo intervento, sebbene non condivisibile, ha preso indirettamente le distanze dall’ideologia fascista e dalle azioni violente commesse durante la guerra.

Una maggioranza che teme il dibattito pubblico e la trasparenza

Viviamo IvreaNell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo dovuto assistere a ben due punti all’Ordine del giorno discussi in forma segreta: “perché si parlava di persone”, questa è stata la motivazione. Modalità sulla quale non siamo per nulla d’accordo, perché una cosa è parlare pubblicamente della vita privata di una persona, tutt’altra discutere sull’opportunità “politica” di un’azione compiuta da un Consigliere Comunale o da una persona incaricata di un pubblico servizio. Non si riesce a capire per quale motivo questa maggioranza tema il dibattito pubblico e la trasparenza riguardo azioni inopportune compiute da chi ricopre un ruolo pubblico di rilievo, ovviamente sempre nell’ambito del mandato ricevuto e non certo per parlare di questioni inerenti alla vita privata.
Parliamo di un Consigliere comunale che ha reso pubblico su un noto social media il suo pensiero sulla X MAS, organizzazione militare che dopo l’8 settembre strinse un patto con i nazisti, macchiandosi anche di “crimini di guerra” compiendo rappresaglie e azioni crudeli ed efferate nei confronti di partigiani tra i quali non possiamo dimenticare quel Ferruccio Nazionale al quale è stata intitolata la piazza del Municipio. Poco o nulla rileva se il post pubblicato non sia stato scritto di suo pugno; la sua condivisione è una chiara adesione a quei contenuti di esaltazione di un gruppo militare macchiatosi di atti terribili. I gruppi di minoranza hanno chiesto tempestivamente con un’Interpellanza generale che la questione fosse dibattuta in aula e ciò è avvenuto nel Consiglio Comunale del 29 novembre, ma “a porte chiuse” nonostante la nostra esplicita richiesta di pubblico dibattito trattandosi del comportamento di un Consigliere comunale nell’ambito del mandato ricevuto dagli elettori. Alla lettura da parte del Consigliere di un lungo documento di esaltazione della X MAS, omettendo quanto da questa compiuto dopo l’armistizio, è calato il gelo, per lo meno sui banchi della minoranza.
Invece di riconoscere di aver compiuto, nell’istituzionalità del ruolo ricoperto, un gesto sconsiderato il Consigliere ha rilanciato le sue tesi negazioniste e/o revisioniste non ribattendo poi, in seguito al dibattito, alle argomentazioni dei consiglieri di minoranza. Abbiamo esplicitamente richiesto al Consigliere di rendere pubbliche le sue dichiarazioni e si è dichiarato d’accordo. Vedremo, anche in questo caso, se ciò avverrà. Quello che però è emerso con forza nella discussione è che le forze di maggioranza, comprese quelle più moderate, e il Sindaco, che però era assente, non hanno preso radicalmente le distanze dallo sconsiderato gesto né chiesto un passo indietro al Consigliere. Il Sindaco però, ora che avrà letto le dichiarazioni rilasciate dal Consigliere, non potrà più continuare a buttare acqua sul fuoco, come ha fatto durante tutto il mandato, ma dovrà esprimersi in maniera netta su questa grave vicenda non potendo più derubricarla a una “leggerezza da tastiera”.

a cura di Cadigia Perini