Uno Scandalo da perderci la testa!

 I diamanti sono davvero i migliori amici di una donna?

Fra qualche giorno sarà l’8 marzo e le frasi fatte, i voti e le chiacchiere si sprecheranno, come sempre. Poi dal giorno dopo, se non il giorno stesso, tutto ricomincerà come prima. Ma non dobbiamo darci per vinte, non dobbiamo mollare, dobbiamo continuare a combattere per vedere rispettati i nostri diritti e salvaguardate le nostre vite. Da un po’ di anni a questa parte, devo ammettere che mi sento abbastanza stanca della “ricorrenza” in sé, però L’Università della Terza Età di Ivrea mi ha proposto di fare uno spettacolo, quindi, per la lunga collaborazione e amicizia che mi lega a questo ente, ho detto sì e ho scelto di riproporre la storia dello scandalo della collana avvenuto alla fine del ‘700, che vide coinvolta la regina Maria Antonietta ed ebbe come imputato il Gran Cancelliere del Regno, cardinale Louis De Rohan.

Si tratta di una lettura scenica con musica dal vivo: ad accompagnarmi infatti ci sono due amiche musiciste, Lorena Borsetti al violoncello e Annalisa Signora al violino. Non si parla di ingiustizie, non si racconta di discriminazioni o violenza fisica, si tratta di una truffa bella e buona. Una truffa perpetrata da una donna ai danni di un’altra donna. Un po’ di intrigo, un po’ di gossip, un po’ di mistero, insomma un momento di intrattenimento, seppur non privo di spunti di riflessione e collegamenti con l’attualità. Una delle due donne in questione è, come già accennato, Maria Antonietta regina di Francia, l’altra è Jeanne de La Motte, un’intrigante truffatrice: entrambe alle prese col potere degli uomini in un mondo da essi dominato (e non ancora molto cambiato, a ben guardare).

Non è la prima volta che porto in scena questa storia (che potete leggere, ben argomentata, in un libricino Adelphi – Maria Antonietta e lo scandalo della collana – scritto da Benedetta Craveri, docente di letteratura francese): in una edizione della Fiera della Parola l’avevo adattata come fosse una specie di radiodramma. In questa versione, con la musica dal vivo, però, la trama risulta molto più dinamica e godibile; l’intreccio tra racconto e musica farà entrare il pubblico nell’atmosfera di una vicenda dal sapore farsesco, che ha davvero dell’incredibile e che il grande scrittore Stefan Zweig,  uno dei biografi di Maria Antonietta, definì “ la più inverosimile delle verosimiglianze”.

Vi aspettiamo!

Lisa Gino