V edizione del Festival della migrazione

E’ tornato a Modena il 26, 27 e 28 novembre il Festival della Migrazione che quest’anno ha avuto per tema: “E subito riprende il viaggio. Giovani generazioni, nuove energie per superare le fragilità”. Tutti gli interventi sul sito del Festival.


L’Osservatorio Migranti di Ivrea ci invita a rivedere la V edizione del Festival della Immigrazione

Il Festival della Migrazione 2020, che si è svolto completamente online, ha messo al centro i giovani migranti, sia coloro che arrivano in Italia sia i nostri connazionali che si spostano in altri Paesi.
La sfida delle migrazioni non riguarda più tanto l’accoglienza ma la capacità di costruire un Paese dove le diversità, la presenza di persone di Paesi, culture e religioni differenti, sappiano comporsi in una realtà più ricca”, sottolinea don Giovanni De Robertis, Direttore Generale della Fondazione Migrantes, per il quale “per troppo tempo abbiamo pensato che fosse sufficiente salvare chi annegava (e purtroppo continua anche oggi ad annegare nell’indifferenza di troppi) e portarlo in un porto italiano: questo è solo il primo passo”. “La vera sfida – osserva don De Robertis – è, come ci ha ricordato papa Francesco, proteggere, promuovere, integrare. Senza queste azioni non c’è vera accoglienza, anzi questa può essere addirittura controproducente”.
Nel corso del Festival, con approfondimenti, dibattiti e tavoli tematici su cooperazione, economia e lavoro, è stato presentato in anteprima il “Rim Junior” della Fondazione Migrantes (il Rapporto Italiani nel Mondo dedicato ai ragazzi).
L’obiettivo “è quello di rappresentare la diversità, le sfumature e l’esperienza soggettiva all’interno della migrazione, partendo dal comune denominatore dell’appartenenza all’umanità. Vogliamo sfidare la retorica che riduce i migranti a categorie semplicistiche: nemici attivi o vittime passive. Quest’anno abbiamo anche arricchito il comitato scientifico di figure di alto livello e abbiano nominato Edoardo Patriarca portavoce della manifestazione”, rileva Luca Barbari, presidente di Porta Aperta.
Quando parliamo di migranti parliamo di persone, di storie, di volti. E puntare l’attenzione sui giovani è ancora più importante: sono migranti che approdano in Europa per cercare un futuro migliore, sono italiani che qui non trovano prospettive e le cercano altrove”, aggiunge da parte sua il portavoce del Festival, Edoardo Patriarca.
Il Festival della Migrazione è promosso da Fondazione Migrantes con le diocesi del territorio emiliano, il Terzo settore (con Porta Aperta come capofila di una cinquantina di organizzazioni), l’Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità, con il patrocinio e il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena e altri enti locali.

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