Camerata Marchiori, presente?

Memento postare semper

Ce l’aveva quasi fatta. Per quasi cinque anni era riuscito a passare inosservato. Poi, proprio a sei mesi dalle prossime elezioni comunali, Enrico Marchiori, Consigliere di Maggioranza del gruppo misto, ha fatto il fatidico passo falso. Un post, condiviso probabilmente senza riflettere, inneggiante alla Flottiglia X Mas (per gli amici, semplicemente la Decima), corpo militare della Repubblica Sociale capitanato dal nobile Junio Valerio Borghese, lo stesso che nel ‘70 avrebbe tentato in Italia il colpo di Stato conosciuto come golpe Borghese o golpe dei forestali. Operante dal ‘43 al ‘45, la X Mas collaborò con i nazisti per contrastare partigiani e alleati, compiendo svariate atrocità tra le quali le torture e l’impiccagione del partigiano Ferruccio Nazionale, esposto ad Ivrea nella piazza del municipio che oggi porta il suo nome.
Una mossa non molto lungimirante da parte del Consigliere e che ha scatenato, complice il clima avvelenato da campagna elettorale, lo sdegno roboante delle opposizioni, che ora ne chiedono la testa. Anche i suoi compagni di Maggioranza gli stanno ora voltando le spalle, nel tentativo probabilmente di scrollarsi di dosso la faccenda in tempo per presentarsi alla prossima tornata. Il sindaco ha preso le distanze, adducendo il post alla “frenesia da polpastrello”, moderna piaga prodotto dei social media. Ora il PD vuole le dimissioni, lo stesso l’Anpi che manifesterà sotto il comune il 29 novembre, richiedendo anche che la maggioranza prenda le distanze e Unione Popolare che faccia ammenda dichiarando il suo antifascismo e l’adesione ai valori della Costituzione o che lasci il Consiglio.
In tutto questo marasma solo una domanda rimane insoluta. Sussurrata a bassa voce al compagno di banco, come quando ci si distrae e si cerca di nasconderlo. Enrico Marchiori chi è?

Figlio primogenito del sindaco di Loranzè e inizialmente simpatizzante di Casapound, all’alba delle elezioni del 2018 si unisce alla Lega non più Nord, che in quegli anni vive il suo periodo d’oro, riuscendo a farsi eleggere per poi passare poco tempo dopo nel gruppo misto. Da allora non pervenuto. Nel 2021 Liborio La Mattina, penna tagliente e direttore del giornale La Voce, nello scrivere le “pagelle” di assessori e consiglieri, assegnerà un 2 al giovane Marchiori, poiché di lui “nessuno, fino ad oggi, ha conosciuto il timbro vocale”. Il voto più basso non solo all’interno della Maggioranza, ma proprio di tutto il consiglio. Difficile dargli torto, il giovane figlio della Lupa è rimasto fino a oggi invisibile al pubblico nonostante il ruolo istituzionale. Le malelingue diranno che avrebbe fatto meglio a continuare così, anzi che probabilmente gli è stato finora impedito di parlare proprio per evitare di prestare il fianco alle opposizioni. Anche perché nel tentativo di tirarsi fuori dal pasticcio, Marchiori ha ulteriormente peggiorato la sua posizione, dichiarando: «Sono stato travisato. Quel post non aveva nessuno intento politico e non voleva di certo offendere la memoria della città – affermando inoltre di aver – condiviso quei contenuti all’indomani del caso dell’attore Enrico Montesano che in Tv ha indossato una maglietta con lo stemma della X Mas con l’unico intento farsi pubblicità».
Non un post inneggiante alla Decima quindi, ma contro chi ne infanga la memoria nel tentativo di strappare un po’ di notorietà. Non si arretra, nemmeno di un passo. La classica toppa peggiore del buco, un’altra memorabile figuraccia per cui sarà ricordata Maggioranza, dopo l’infelice uscita di Giorgia Povolo che voleva “tagliare le mani agli zingari” o le varie battaglie discutibili di Anna Bono.
Eppure non dovremmo prendercela troppo con Enrico, in fondo non è nemmeno colpa sua. Complice il clima di sdoganamento del fascismo, un processo che inizia ben prima dell’attuale governo del presidente Meloni ma che da quest’ultimo prende forza, il giovane consigliere si è probabilmente convinto che un post inneggiante alla Decima non fosse un grave problema. Del resto dopo la lettera anticomunista del ministro dell’Istruzione, le manifestazioni di Predappio e il contributo al festival dedicato a Salvator Gotta, padre di Giovinezza, uno tende a confondersi. Si è distratto insomma, come capita a tutti, anche a noi che fino adesso nemmeno sapevamo di avercelo un Enrico Marchiori in consiglio comunale.

Lorenzo Zaccagnini