Dopo il 4 marzo, partita aperta per le elezioni comunali di Ivrea

Con il PD allo sbando, il Centrodestra ringalluzzito e il M5S alle prese con un successo che a Ivrea però non si concretizza, diventa più importante il ruolo delle liste locali e decisiva la partecipazione dei cittadini

Il PD perde più di mille voti e con questo problema dovrà fare i conti il candidato sindaco Perinetti alle elezioni locali di maggio.

L’unica sorpresa che non c’è stata in queste elezioni politiche del 4 marzo è l’astensione che, come previsto, ha raggiunto il record per le elezioni politiche in Italia attestandosi poco sopra il 27%, rimanendo comunque in margini ragionevoli rispetto ad altri tipi di elezioni e ad altri Paesi in Europa e nel mondo.
Le sorprese sono venute tutte dalle dimensioni, in termini numerici e geografici, di tendenze pur ampiamente previste Così il previsto calo dei consensi è diventato un crollo del PD, il successo del M5S è diventato un trionfo e quello della Lega un exploit senza precedenti, mentre restano sotto ogni previsione i consensi a LeU e PaP (l’unica novità di queste elezioni 2018) non entra in Parlamento (e questo era facilmente prevedibile per una forza sostanzialmente centrata sulle lotte e le pratiche sociali, nata come proposta di lista meno di 4 mesi fa) e non raggiunge quel minimo del 2% che ne avrebbe decretato l’ingresso nell’agone elettorale
Ma le analisi sul voto del 4 marzo che ha sconvolto il quadro politico nazionale riempiono in questi giorni tutti i media (e qui, nella sezione “articoli consigliati” dell’Homepage di varieventuali, ne segnaliamo alcune).
Se, con il successo della Lega, appare oggi evidente quanto si intravedeva degli umori, rancori e paure che albergano in una parte consistente della società italiana (e altrove non è molto meglio), altrettanto evidente è il segno “antisistema” del voto di domenica scorsa: tutte quelle forze politiche che hanno sostenuto in questi anni le politiche antisociali e di distruzione della dignità del lavoro dettate dalla finanza internazionale, sono state fortemente penalizzate dagli elettori (e Sinistra Italiana, che pure era tra quelle che le hanno contrastate, ha pagato la scelta di presentarsi, con LeU, insieme ai – peraltro più visibili e noti – D’Alema, Bersani, Speranza, Grasso e Boldrini che certamente non sono personaggi fuori dall’establishment).
Se questo è il contesto “culturale” con il quale occorre fare i conti per sviluppare pratiche sociali e lotte per un’alternativa di società, il contesto politico istituzionale appare ancora incerto, legato agli sviluppi di queste prossime settimane per la formazione di maggioranze parlamentari e del governo.

L’attuale conformazione elettorale dell’Eporediese. In blu i comuni con il maggior numero di voti centrodestra, in rosso il centrosinistra, in giallo il M5S.

Limitandosi a uno sguardo al voto nell’Eporediese si registra (come praticamente in tutto il Nord) un’affermazione senza precedenti della Lega che trascina la coalizione di Centrodestra in testa nella stragrande maggioranza dei Comuni del territorio, con le eccezioni di Cascinette e di Ivrea, dove il Centrosinistra resta la prima coalizione (a Ivrea con un distacco di soli 62 voti) e Rueglio dove si piazza al primo posto il M5S (che però perde il primato che aveva nel 2013 in un Comune nettamente più grande qual è Strambino).
M5S che sostanzialmente tiene nel territorio le posizioni del 2013, ma a Ivrea perde circa 300 voti fermandosi a quasi 9 punti percentuali (circa 1.200 voti) in meno rispetto a quelli della coalizione di Centrosinistra. Poco rilevanti in termini numerici, seppur nettamente sopra le medie nazionali di ciascuna, i voti delle due formazioni di sinistra (Liberi e Uguali e Potere al Popolo!).
Con le elezioni amministrative alle porte, a Ivrea questo cataclisma del 4 marzo è destinato indubbiamente a influire significativamente già sulla formazione delle liste e delle coalizioni, poi sulla campagna elettorale e sui suoi risultati finali.
Scontata (ma lo era già) l’impossibilità di arrivare all’elezione del sindaco senza ballottaggio (perché non c’è al momento alcuna forza politica o coalizione che possa pensare di raggiungere il 50% + 1 dei voti) diventa tutta aperta la “partita” per l’amministrazione della città.
Già scosso localmente dalla vicenda Ballurio , il PD eporediese viene oggi drasticamente ridimensionato ed è prevedibile che, come succede al carro vincente sul quale molti tentano di salire, da quello perdente molti siano quelli che pensano di scendere (non tanto e non solo iscritti e dirigenti, quanto quegli ambienti delle professioni e dell’imprenditoria vicini e affini). La sensazione che il PD locale sia allo sbando si avverte da tempo e i risultati elettorali di domenica potrebbero rappresentare la mazzata finale. Al momento è chiaro solo che c’è un candidato sindaco, Perinetti, uscito dalle primarie, mentre non si sa se il PD si presenterà da solo alle elezioni comunali o in coalizione. E, nel caso, con chi.

I 5 Stelle perdono più di 300 voti ad Ivrea. Un risultato controtendente rispetto al nazionale.

In questa situazione non appare più fantascientifico che alle comunali di maggio il candidato PD rischi addirittura di non arrivare al ballottaggio (e sarebbe un evento storico per la città).
Certamente ringalluzzito il Centrodestra eporediese, dovrà però fare i conti al suo interno. In questi anni rappresentato a Ivrea sostanzialmente da Forza Italia (e lista civica connessa), dovrà ovviamente tener conto del suo calo di consensi e dell’exploit elettorale della Lega. E soprattutto, fermo finora in attesa delle elezioni politiche, dovrà cominciare a “scoprire le carte” e trovare un candidato sindaco che, questa volta, avrebbe anche possibilità di vincere.
In una situazione complicata il M5S di Ivrea che ha visto una riduzione dei consensi elettorali rispetto alle politiche del 2013, riduzione non gravissima, ma che appare vistosa di fronte al successo nazionale del Movimento. C’è da dire che alle comunali eporediesi dello stesso 2013 i voti furono molti meno (1.219) e che, comunque, se il M5S mantenesse nelle elezioni comunali di maggio i consensi raccolti per queste elezioni politiche, in presenza di una débacle piddina e in assenza di risultati eccellenti da parte delle altre liste locali (al momento la coalizione di Comotto e la lista di Ballurio) potrebbe arrivare al ballottaggio.
Non direttamente investiti dal cataclisma del 4 marzo gli altri attori delle elezioni comunali, le liste locali, che però non potranno non tener conto degli umori espressi dal voto degli eporediesi e, se si propongono di amministrare la città, dovranno anche cominciare a immaginare con chi allearsi.
La partita questa volta è veramente aperta e, in una piccola realtà qual è Ivrea, a determinarne gli esiti potrebbe essere la riscoperta della partecipazione dei cittadini eporediesi, non solo con la croce su una scheda il 27 maggio prossimo.

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