L’Ivrea che verrà alla prova delle urne

Un esito elettorale decisivo perché ci siano le condizioni minime per dare una mossa a una città impoverita, invecchiata e un po’ rassegnata.

Mancano pochi giorni alla conclusione e, salvo sorprese dell’ultima ora, si può affermare che la campagna elettorale per l’amministrazione della Città di Ivrea è stata abbastanza attenta, poco aggressiva e con pochi veleni.
Fatta eccezione per qualche posa e uscita fuori misura del candidato Cantoni (dettata probabilmente dalla necessità di farsi conoscere e connotare in qualche modo la sua coalizione di destra-destra), i toni sono sempre stati contenuti nei tanti confronti tra candidati sindaci (l’ultimo sarà quello di mercoledì sera al teatro Giacosa), mentre le diverse iniziative (per lo più, in verità, realizzate dalle diverse liste della coalizione Chiantore e da Unione Popolare) sono state su temi e questioni concrete e locali.
Tanti i leader nazionali venuti a Ivrea per sostenere i rispettivi candidati sindaci: Giuseppe Conte, Elly Schlein e, venerdì prossimo, Roberto Fico per Matteo Chiantore, Luigi De Magistris e Paolo Ferrero per Cadigia Perini, Maria Elena Boschi per Stefano Sertoli, Mario Adinolfi per Carlo Bravi.
Da notare, invece (a meno che non arrivi qualcuno all’improvviso in chiusura) l’assenza di leader nazionali a sostegno della coalizione di Cantoni (quella peraltro con ben tre partiti nazionali) che ha fatto esibire a Ivrea solo Magdi Allam, Povia e l’assessore regionale Marrone. Segno che Ivrea è data per persa e nessun big nazionale se la sente di scomodarsi per mettere la faccia su una sconfitta annunciata?
Sono passati cinque anni dal Salvini in fase rampante che veniva a Ivrea a sostenere Sertoli e “il cambiamento”. Un “cambiamento” che in questi cinque anni a Ivrea qualsiasi cittadino attento ha potuto valutare, coronato dallo spettacolo offerto alla città prima e durante la campagna elettorale ancora in corso.

Giuseppe Conte al mercato di Ivrea il 28 aprile

Come si usa dire, però, non tutto il male vien per nuocere o, se preferite, cosa imparare da questa esperienza inflitta alla città?
Qualcosa sembra aver imparato il PD, maggior partito della città (finora), non tanto e non solo perché ha rinnovato e abbassato l’età media del suo gruppo dirigente, ma soprattutto perché ha mostrato di essere capace di confrontarsi con altri soggetti politici e sociali del territorio, abbandonando la supponenza che fu alla base, nel 2018, della sconfitta elettorale alle elezioni comunali. Non tanto per le scelte sbagliate (non solo del PD) nel secondo turno di quelle elezioni, ma per non aver avvertito quel velo di insofferenza che cresceva nei confronti dell’amministrazione comunale tutta e solo PD.
Insofferenza che oggi si percepisce più chiaramente nei confronti dell’amministrazione (e più ancora della maggioranza) uscente e che rende facile il pronostico dell’elezione a Sindaco di Matteo Chiantore, forse addirittura al primo turno (mentre più complessi sono i pronostici dei risultati delle liste, per i quali c’è il Totoelezioni da compilare cliccando qui).
Quanto e come la capacità e volontà di confronto e lavoro comune tra le diverse anime di questa coalizione sarà in grado di reggere nel tempo e di dare, attraverso l’amministrazione del Comune, una mossa a una città impoverita economicamente, di servizi e di ruolo, invecchiata e anche un po’ rassegnata?
Molto dipenderà da quanto saprà mantenersi attiva e svilupparsi quella partecipazione che la campagna elettorale (come sovente accade) ha acceso, ma che l’amministrazione (come altrettanto sovente accade) tende a spegnere. E, anche per questo, sarebbe una garanzia in più, se, seppur sui banchi dell’opposizione, riuscisse a esserci in Consiglio Comunale anche una forza alternativa qual è Unione Popolare, che potrebbe svolgere un’utile azione di pungolo per l’amministrazione.
Ora, come si usa concludere, la parola agli elettori, sperando che siano in molti a scegliere di andare a votare (vedi l’appello dell’ANPI di Ivrea) per contribuire, almeno con il piccolo gesto di segni di matita su una scheda, alla vita della comunità in cui si vive (per i dubbi sulle modalità di voto clicca qui).
Andrea Bertolino e ƒz