Oh che bel castello … ma gli operai MGC-Manital ancora aspettano gli stipendi

Hanno lavorato per cinque anni alla ristrutturazione del Castello di Parella per realizzare il progetto “Vistaterra” dove Manital ha investito 40 milioni di euro per creare un “country resort” di lusso. Finiti nel turbine della crisi Manital da agosto non ricevono lo stipendio. Da lunedì 4 novembre sono in presidio permanente davanti al castello.

La MGC Srl è una delle tante aziende del gruppo Manital. Si tratta di un’azienda edile specializzata in costruzioni e ristrutturazioni di edifici sottoposti a vincoli artistici e paesaggistici. Le persone giuste dunque per la trasformazione del Castello di Parella in quel “country resort” eco-sostenibile che era nella testa del fondatore e presidente di Manital, Graziano Cimadom, Vistaterra. E le aspettative non sono state deluse, gli operai, una ventina giovani e meno giovani, italiani e rumeni, hanno fatto un gran lavoro in termini di qualità e di impegno non solo nella ristrutturazione, ma anche nei servizi di installazione delle strutture per gli eventi del castello, lavorando di sera, notte, di sabato. Peccato che a partire dalla scorsa primavera gli stipendi hanno smesso di arrivare regolarmente e i contributi alla cassa edile, pur prelevati dagli stipendi, non sono stati versati. Ad agosto a un gruppo di lavoratori è stato chiesto di andare a lavorare in un cantiere a Napoli, rinunciando alle ferie, presentandola come una opportunità per portare liquidità da destinare ai loro stipendi. Hanno accettato tutti, non si riuncia al lavoro, quando è di lavoro che si vive. E invece sono stati presi in giro perché anche quel lavoro non è stato pagato.
Quando era ormai chiaro che una svolta positiva non era all’orizzonte, l’azienda era in ritardo con i pagamenti anche nelle altre aziende e categorie del gruppo, il 21 ottobre, i lavoratori MGC proclamano lo sciopero e organizzano un presidio davanti al castello. Solo a quel punto, tempestivamente, arriva a Parella Graziano Cimadom, allora ancora presidente Manital, con una proposta di accordo per il pagamento nella stessa giornata del saldo di luglio e delle mensilità di agosto e settembre entro 15 giorni. L’accordo viene accettato e firmato da Cimadom e dalle organizzazioni sindacali. Si scioglie il presidio. Il saldo di luglio arriva, ma è l’unico bonifico che i lavoratori ricevono. Non si può non pensare che quell’accordo serviva solo a smobilitare i lavoratori, che non sta bene quel disordine davanti ad un posto di lusso.

Con la cessione a IGI Investimenti non è cambiato nulla

Con il passaggio di proprietà da Cimadom al fondo finanziario IGI Investimenti, la situazione non cambia e così lunedì 4 novembre gli operai decidono per un presidio permanente. “Questa volta non ci muoveremo fino a quando non riceveremo gli stipendi e fino a che non verranno versati i contributi alla cassa edile“, dicono con rabbia e determinazione i lavoratori. Il mancato versamento dei contributi alla cassa edile è un fatto grave: la MGC non può lavorare senza il DURC in regola e se i contributi non verranno versati i lavoratori non riceveranno la tredicesima. Tirando le somme sono quindi a rischio quattro mensilità (agosto, settembre, ottobre, e tredicesima), non poco per una categoria di lavoratori non certo abbienti, molti sono monoreddito.
Al mancato pagamento delle retribuzioni si aggiunge la preoccupazione per il domani. Gli operai non hanno illusioni per il futuro, il cantiere del castello è chiuso, i fornitori non consegnano più i materiali perché devono essere pagati anche loro e l’azienda sta vendendo (in alcuni casi svendendo) mezzi e macchinari. Solo giovedì 7 mattina, grazie al fatto che erano lì in presidio, sono riusciti a bloccare il ritiro dei furgoni della Olicar, altra azienda del gruppo Manital, parcheggiati nel piazzale del cantiere del castello. Era pronta una bisarca per portarseli via, ma è dovuta tornarsene vuota, nonostante l’azienda avesse mandato la responsabile del personale a trattare. Solo ricevere quanto dovuto li avrebbe fatti desistere dal blocco.  E la loro determinazione ha portato un primo risultato, mercoledì 13 il nuovo presidente del Cda Manital, Giuseppe Incarnato, amministratore delegato di IGI Investimenti, e Graziano Cimadom incontreranno sindacati e lavoratori nella sede Manital di Ivrea in via Di Vittorio. Gli operai hanno una sola certezza, fino a quando non riceveranno gli stipendi e i contributi saranno versati, il presidio rimane in piedi. E sarebbe cosa buona e giusta che i lavoratori delle altre aziende del gruppo Manital che si trovano nella stessa situazione partecipassero al presidio dei colleghi della MGC, sfruttassero la loro mobilitazione per portare l’attenzione anche sulle loro criticità.

Abbiamo bisogno che la nostra vicenda sia conosciuta

I lavoratori della MGC hanno bisogno di visibilità, il gruppo è unito e determinato, ma ha bisogno della mobilitazione e vicinanza a tutti i livelli: delle persone singolarmente, delle istituzioni, della politica. Hanno il supporto sindacale delle tre categorie edili di Cgil-Cisl-Uil, ma è il territorio che deve ribellarsi: il lavoro va pagato.
Hanno aperto la pagina facebookOperai MGC-Manital in presidio permanente“, chi è sul social può iscriversi al gruppo per seguire gli eventi e condividerli fra i propri contatti. Ma soprattutto l’invito è di andarli a trovare al presidio, sentire la loro storia direttamente dalla loro voce, raccontata con grande dignità e coscienza dei propri diritti.

Cadigia Perini

Il video ufficiale della ristrutturazione del castello

Nel video si vedono gli operai della MGC-Manital al lavoro. Oggi non possono più sorridere come in quel filmato. Sono costretti a sospendere il lavoro e stare davanti al castello, con la pioggia, il freddo, per reclamare il diritto di essere pagati. Ma né freddo né pioggia li spaventa (“siamo edili!”), li spaventa il presente e il futuro.

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Messaggi di solidarietà

Il comunicato di Rifondazione Comunista Ivrea
Il comunicato del Circolo PD Pavone Banchette